La “bellezza collaterale” del tempo dell’emergenza “MeTis”. Mondi educativi 11(2)

La “bellezza collaterale” del tempo dell’emergenza “MeTis”. Mondi educativi 11(2)

La “bellezza collaterale” del tempo dell’emergenza “MeTis”. Mondi educativi 11(2)

NUMERO LEGGIBILE ONLINE

L’umano nella molteplicità dei tempi e dei luoghi di vita

Anno di pubblicazione: 
  • 2021

Prezzo

Il numero può essere letto gratuitamente
su www.metisjournal.it

Quanto siamo abituati a cogliere la “bellezza collaterale” delle cose, degli eventi, delle esperienze, anche quelle più perturbanti e drammatiche, quelle che espongono al disorientamento e alla sconfitta, all’isolamento e alla rinuncia? Quanto siamo assuefatti a una logica dello smacco e della perdita (di abitudini di vita, di affetti e di relazioni, di risorse materiali ed emotive) tanto da non riuscire a cogliere il buono e il bello che – imprevedibilmente e in forma inedita – possono nascondersi nelle pieghe di esperienze di crisi e di emergenza (se non di vera e propria catastrofe), quella bellezza accidentale che non abbiamo cercato ma che forse era nascosta e germogliava nella crisi, nella paura, nella sofferenza, nella solitudine? Quanto e in che modo può essere possibile fare tesoro delle evenienze drammatiche che, spesso all’improvviso, colpiscono singoli e collettività, imparando a ricercare la bellezza nella catastrofe, il progetto nella sconfitta, la soluzione nella dissoluzione? Imparando, cioè, a trasformare il dolore in crescita, la perdita in nuove opportunità, l’isolamento sociale in riscoperta di relazioni affettive dimenticate o date per scontate?

In questo numero della Rivista – a margine dell’esperienza pandemica che ha segnato e sta segnando questo nuovo decennio del 2000 – MeTis presenta una articolata rassegna di riflessioni sul ruolo che la pedagogia può svolgere nella capacità di dare valore a quella “bellezza collaterale” che proprio la formazione può attivare nella diversificata pluralità che contraddistingue l’umano, nella molteplicità dei tempi e dei luoghi di vita, nella ricchezza di saperi, affetti, emozioni, valori “generati” proprio in quei passaggi esistenziali, spesso segnati da sofferenza profonda, senso d’inefficacia e abbandono, dubbio e paura.

 

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