La narrativa per l’infanzia quale strumento privilegiato per affrontare questioni pedagogiche e per riflettere sui rapporti di genere.
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Tra il XVIII e il XX secolo, in concomitanza con il significativo aumento delle autrici che, dalla fine del ‘700, cominciarono a dedicarsi alla scrittura di libri per bambini e ragazzi, la letteratura per l’infanzia ha assunto una inedita e specifica identità e valenza educativa.
Si deve a tale prevalente presenza delle donne in questo settore della narrativa l’accentuato carattere formativo che, con il tempo, ha indotto a fare dei libri per l’infanzia lo strumento privilegiato per discutere e affrontare questioni di rilievo pedagogico, in stretta connessione ai processi di crescita infantile. Un vero e proprio “movimento letterario delle donne” che, ad esempio, ha portato a moltiplicare le occasioni per riflettere sulla relazione uomo-donna e a fare del libro un interessante strumento di analisi e approfondimento dei rapporti di genere.
Il presente lavoro recupera questa ed altre storie connesse al lavoro di cura delle donne e alla capacità femminile di fare della formazione uno strumento di emancipazione sociale, prima che culturale. Per recuperare queste narrazioni sono stati analizzati alcuni profili scelti di donne tra quelle che, nel periodo storico indicato, hanno fatto della scrittura non solo una professione, ma una scelta di vita che ha consentito loro di esprimersi e di parlare di sé in pubblico, a partire dalle parole rivolte all’infanzia.
Barbara De Serio è Ricercatrice di Storia della Pedagogia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Foggia, dove insegna Storia dei Processi Educativi e Formativi. Dirige la collana “L’isola che non c’è” (Aracne) e co-dirige con Antonella Cagnolati la collana “Storia dell’Educazione” (Progedit). Tra le sue pubblicazioni, Per una pedagogia della cura. La donazione degli organi come nuovo scenario dell’educazione (Adda, 2004); Una pedagogista inquieta. Helen Parkhurst e il Piano Dalton (Pensa, 2005); Abbandoni e solitudini. Storie di infanzie e di maternità negate (Aracne, 2009). Per Progedit ha pubblicato, con Daniela Dato e Anna Grazia Lopez, La formazione al femminile Itinerari storico-pedagogici (2009) e ha inoltre curato Cura e formazione nella storia delle donne (2012), Costruire storie. Letture creative a scuola (2012), l’edizione di Re Matteuccio I. Il Re bambino di Janusz Korczak (2014) e Scrittrici d’infanzia (2015).