Il deserto mediterraneo deserto nella poesia
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Questo numero contiene un’articolata indagine di Giovanni Dotoli – tra i massimi conoscitori della letteratura in lingua transalpina – intorno a una “poetica mediterranea”, a partire dalla poesia algerina in lingua francese pregna di echi della cultura berbera e delle popolazioni nomadi del deserto. Un “luogo senza luogo” che ispira al professore-poeta anche un poema a tema. Con questo fa il paio il dossier in versi di Giacomo Leronni, in cui il deserto si mostra come un dio-totem tanto potente da prosciugare ogni slancio sacrificale. Inaridimento delle speranze e desertificazione dei sogni sono i temi che tengono banco anche nel saggio di Sara Ricci, che, usando la leva dell’intertestualità, solleva la rete di analogie che avvolge una poesia di Kavafis, tradotta da Montale, e il romanzo di Buzzati, “Il deserto dei Tartari”. L’assenza si nutre di frustre attese nella ridotta-mondo di Bastiano lambita dallo spettacolo infinito e desolato del a. E assetata di aspettative di riscatto è la fiumana di gente che si rovescia dalle zone presahariane del Maghreb sulle nostre coste in una sfida all’ignoto lanciata dentro un mare comune. Carlo Cipparone ne coglie l’eco dolente nel suo melologo. Risonanze interiori di una parte di mondo che sembra essere tornata al punto zero.
Salvatore Francesco Lattarulo è docente di lettere e collabora con la Cattedra di Sociologia della letteratura presso l’Università di Bari. Giornalista professionista e critico letterario, scrive per l’inserto regionale del “Corriere della Sera”. È direttore responsabile del semestrale “incroci”. Nell’ambito della letteratura pugliese ha pubblicato, in particolare, lavori su Cristanziano Serricchio e, tra l’altro, Verso levante. Un secolo di poesia pugliese (1913-2013), Stilo, Bari 2014.
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