Un reciproco rapporto, ricco e suggestivo, tra il “Tacco d’Italia” e la Parigi di fine Ottocento e del Novecento
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15,00€
Le lenti di Marsia mettono a fuoco un reciproco rapporto, ricco e suggestivo, sofferto o salvifico, talvolta poco conosciuto se non misconosciuto, tra il “Tacco d’Italia” e la Parigi di fine Ottocento e del Novecento. Passaggi di varia natura, biografici ed esistenziali o lirici e poetici, materiali e anagrafici o letterari e spirituali; ma passaggi che, comunque, hanno dato vita a “una tradizione letteraria che ha saputo dalle coste del Basso Adriatico intrecciare feconde relazioni con le rive della Senna”.
Attraverso Piazzolla (San Ferdinando di Puglia), Carrieri (Taranto), Dotoli (Volturino), Canudo (Gioia del Colle), Muscogiuri (Mesagne), Comi (Casamassella) e tanti altri non meno noti, non meno eroici, il volume ricostruisce, scrive il curatore, “una specie di randagismo in corpo e in spirito consustanziale alla intellettualità meridionale, storicamente attratta dai centri culturali pulsanti e nevralgici della nazione come del resto del continente”.
Salvatore Francesco Lattarulo è docente di lettere e collabora con la Cattedra di Sociologia della letteratura presso l’Università di Bari. Giornalista professionista e critico letterario, scrive per l’inserto regionale del “Corriere della Sera”. È direttore responsabile del semestrale “incroci”. Nell’ambito della letteratura pugliese ha pubblicato, in particolare, lavori su Cristanziano Serricchio e, tra l’altro, Verso levante. Un secolo di poesia pugliese (1913-2013), Stilo, Bari 2014.
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