Le figure della violenza sociale rappresentate in “Non si sa come” di Luigi Pirandello e in “Maria Stuarda” di Dacia Maraini
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Forme artistiche e condizione materiale dell’esistenza: gli sviluppi attuali di questo rapporto possono apparire sconcertanti e accennare alla scomparsa di dinamiche considerate finora essenziali sia alla produzione che alla fruizione dell’arte. Oltre il confine che rappresenta il legame tra corpo e immaginazione, là dove si spingono le profezie post-biologiche e post-umane, è pensabile persino la morte dell’arte.
Questa consapevolezza della fragilità dell’impresa espressiva appartiene alla linea più avanzata dell’arte moderna. L’autrice ne ripercorre le tracce attraverso le posizioni teoriche di autori come Musil, Woolf, Gadda, Pinter, Grass, Jelinek. In particolare, con il teatro del Novecento si è manifestato in forme nuove il tema della responsabilità intellettuale, civile ed etica dell’arte.
Su questo sfondo, nel volume sono interpretate le figure della violenza sociale rappresentate in “Non si sa come” di Luigi Pirandello e in “Maria Stuarda” di Dacia Maraini. Impulsi liberatori e capacità dissacranti contenuti nei testi vengono messi a confronto con i presupposti di una sensibilità irrimediabilmente piccolo-borghese, nel caso di Pirandello, e con i problemi del dramma in rapporto con la storia come fonte e metodo della costruzione drammaturgica, nel caso di Maraini.
Tina Achilli insegna Letteratura teatrale italiana presso la facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli studi di Bari Aldo Moro. I suoi interessi di ricerca si indirizzano sugli accessi alla conoscenza che la forma artistica è in grado di conseguire e sugli aspetti psicologici della simbolizzazione letteraria. Si è occupata di narrativa in epoca fascista ("Le maschere dell'eros", in I best seller del Ventennio, Il regime e il libro di massa, Editori Riuniti, 1991), dei nuovi media elettronici e dello sperimentalismo ultimo Novecento, del prisma femminile nelle rifrazioni della scrittura narrativa e drammaturgica ("Il mito della fascinazione", in Tracce d'infanzia nella letteratura italiana fra Ottocento e Novecento, Liguori, 2000). Con Progedit ha pubblicato Teatro e Futurismo (2005), Mariti e regine. Il gioco violento delle coppie nel teatro di Luigi Pirandello e Dacia Maraini (2007), Rivoluzione e diritto. Libertà e persona nel teatro di Ugo Betti (2011).