Un confronto tra attuale e vecchio processo penale, il cui pilastro era la figura del pretore.
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12,00€
Leonardo Rinella, magistrato penale in pensione, scrittore e pubblicista appassionato, ha formato la sua cultura giuridica alla luce del vecchio codice processuale penale del 1930, ma ha anche, nella sua lunga professione, assistito alla nascita e al funzionamento del nuovo codice processuale del 1989. Erano gli anni in cui dirigeva per primo la Procura della Repubblica circondariale di Trani, rendendola un modello di efficienza.
In questo pamphlet, il giudice analizza criticamente le nuove norme del processo penale in sede di applicazione, per denunciare come sia stato tradito l’intento del legislatore di dar vita a un processo veloce e “garantista”.
Il racconto delle esperienze dirette conduce così a rimpiangere il vecchio processo, che aveva il suo pilastro portante nella figura, ormai scomparsa, del pretore, un magistrato che amministrava giustizia anche nei posti più sperduti d’Italia, facendosi apprezzare per le sue doti di umanità, oltre che la sua preparazione giuridica.
Un libro che fa molto pensare. E farà ancor più discutere.
Leonardo Rinella (Bari 1937) è stato magistrato fino al 2000. Autore di monografie giuridiche e di numerosi saggi, ricordiamo in particolare, per i nostri tipi, Il processo a Gesù (2004), Un nodo da sciogliere (2006), i più volte ristampati La Costituzione della Repubblica italiana (2009) e Dieci anni di mafia a Bari e dintorni (2015, nuova ed.), Il processo penale al tempo del pretore. Breviario di diritto processuale comparato fra il codice “fascista” del 1930 e quello “garantista” del 1989 (2016) e Il piccolo cittadino (2016).
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