Il “Cantasogni” di Vittorio Stagnani ci racconta 12 storie atte a costruire un ponte tra un mondo fantastico, abitato da personaggi straordinari frutto della sua immaginazione, e il mondo reale, non sempre facile, non sempre semplice, di bambine e bambini che in poco o niente si distinguono dai nostri figli. In tal modo, l’infanzia può essere raccontata, cantata e ascoltata da molti punti di vista, sottolineandone, racconto per racconto, aspetti particolari che i nostri stessi piccoli uditori possono riconoscere e, così, imparare a meglio padroneggiare. Stagnani ci rivela 12 modi “di essere e di pensare bambino”, tra loro anche profondamente diversi che, al di là di ogni buonismo, affrontano i problemi e le paure ma anche le opportunità e le risorse che i suoi protagonisti hanno per “andare oltre” le piccole avversità come i grandi problemi. Problemi che spesso sono propri di quella delicata fase della vita che è l’infanzia ma che, altrettanto di frequente, possono essere superficialmente causati da “grandi” dimentichi di cosa significhi dover duramente lavorare per crescere. Le storie di Vittorio Stagnani sono, allora, strumento per crescere e per discutere serenamente di una realtà non sempre serena, per abbellirla o, meglio, svelarne comunque la bellezza anche quando sembra difficile riconoscerla.