Dalle liriche civili alle canzoni d’amore, una vita percorsa dalla sofferenza ma segnata dalla creatività.
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9,00€
Dalle liriche civili alle canzoni d’amore, questa piccola raccolta illumina le ragioni dello scrivere e dell’esistere in una ricerca a ritroso nei versi di una vita segnata dalla sofferenza e dalla creatività. Il volume raccoglie la produzione poetica di Maria Amorese dagli anni Settanta al 1998. Le prime poesie, nate in coincidenza con l’esperienza di insegnante e con una nuova condizione dello spirito che la porta a una diversa apertura al mondo e alla realtà circostante, sgorgano spontanee, forti e rabbiose, nella solitudine del contatto con la terra di Lucania da cui attinge forza e ispirazione. I temi, spesso drammatici, sia quelli personali sia quelli di ispirazione socio-politica, appaiono accomunati dallo stesso forte sentire passionale. Quello stesso sentire impetuoso si impone nelle poesie del 1998, nelle quali la forza espressiva delle parole è così impellente da indurre l’autrice a continuare il suo percorso artistico realizzando così il suo vero mondo. Quel mondo che le consente sogni, utopie, ma che soprattutto le permette di realizzare quelle cose impossibili in cui fortemente crede.
Maria Amorese, nata a Bari nel 1940, ha una lunga esperienza di lavoro, prima nell'insegnamento, poi presso la Corte d'Appello di Bari. Ha partecipato a diversi concorsi letterari regionali e nazionali conseguendo numerosi riconoscimenti tra cui, nel 1999, il premio letterario nazionale Grazia Deledda. Tra le sue pubblicazioni precedenti, ricordiamo, per Progedit, Memorie di una schizofrenica (Bari 2002), Sei felice, Maria? Poesia dal deserto (Bari 2003), L'infinito canto dell'addio (Bari 2004).
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