Quali sono le caratteristiche di una scuola “emotiva”, che sappia alfabetizzare alle emozioni, costruire la “competenza emotiva”, valorizzare l’incontro e l’integrazione tra ragione ed emozioni?
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Quali sono le caratteristiche peculiari di una scuola che promuove e valorizza l’incontro e l’integrazione tra ragione ed emozione?
Il volume, alla sua terza ristampa, ripensa la più tradizionale antinomia logos-eros nell’ottica di una pedagogia delle emozioni che valorizzi queste ultime in quanto risorse per la formazione e lo sviluppo integrale e integrato del soggetto per tutto il corso della vita.
In particolare, l’Autrice ripercorre e analizza le principali dimensioni e valenze di una scuola emotiva. Una scuola che, da luogo di mera trasmissione di saperi, diviene luogo di ben-essere per il bambino, per l’insegnante e per le famiglie. Una scuola che sappia promuovere, accanto ai saperi disciplinari, tutte quelle competenze di cittadinanza attiva finalizzate allo sviluppo di una intelligenza delle emozioni, cuore di ogni comunità democratica, inclusiva e solidale.
Daniela Dato professoressa associata di Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, dove insegna Pedagogia del lavoro, Pedagogia della marginalità e Pedagogia dell’orientamento. Da anni approfondisce il tema della formatività del lavoro e del ruolo che le competenze trasversali possono rivestire nella formazione di professionalità efficaci dotate di formae mentis creative, flessibili e progettuali. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: Pedagogia del lavoro intangibile (Milano 2009), Professionalità in movimento (Milano 2014) e, con Severo Cardone, Welfare manager, benessere e cura (Milano 2018). Per Progedit ricordiamo L’insegnante emotivo (2019); con Severo Cardone e Francesco Mansolillo Pedagogia per l’impresa (2016); la cura del volume La sfida dell’inclusione (2013) e, con Isabella Loiodice, di Orientare per formare (2015).
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