Scoprire le proprie nicchie per divenire resilienti e capacitanti
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15,00€
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Il volume affronta questioni direttamente riferibili al problema del benessere personale e sociale di donne e uomini e della loro capacità di rispondere al cambiamento attivando nuove configurazioni cognitive, emotive, immaginative, etico-valoriali. Obiettivo prioritario è, dunque, la promozione e la salvaguardia di un benessere che si sostanzia nel pensare e praticare nuove forme di relazione io-mondo.
In tal modo, il presente libro traccia, tra il riferimento al paradigma della complessità e la rivalutazione di alcuni passaggi esistenziali dell’esperienza trasformativa, le linee di un sapere che aiuti donne e uomini a Imparare a essere forti, a divenire empowerment, resilienti, capacitanti ed efficaci.
Lì dove “essere forti” significa il contrario del resistere, immobili, sulle posizioni di una vita: partire dalla consapevolezza della propria debolezza e, di qui, scoprire prima le nicchie, poi gli spazi di parola, di contatto, di partecipazione che permettono di esplorare possibilità di essere “non vinti”, “non in grado di essere sconfitti”, di fatto “invincibili”, per iniziare a governare i dolori, i traumi, gli eventi e le interpretazioni, dando al disumano una forma umana.
Giuseppe Annacontini è professore associato di Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Storia Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento. Si interessa di pedagogia convivialista, deontologia, educazione alla salute e promozione del benessere a partire da un approccio complesso e problematicista. Autore di numerosi saggi, articoli e volumi tra i quali: Dalla mano al pensiero (Lecce 2012); Pedagogia dal sottosuolo. Teoria critica e linee metodologiche (Torino 2014); con José Luis Rodríguez-Illera, La mossa del gambero. Teorie, metodi e contesti di pratica narrativa (Milano 2018). Per Progedit ricordiamo, Lo sguardo e la parola. Etnografia, cura e formazione (2010), la cura di Senza carro armato, né fucile. Libertà, resistenza, formazione di Jolanta U. Grębowiec Baffoni (2011), Imparare a essere forti. Segnavia di pedagogia della salute per pensare la relazione di cura (2019); con Rosa Gallelli, Formare altre(i)menti (2014); con Isabella Loiodice, Pedagogie meridiane (2017).
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