Una famiglia tra radicamenti e sradicamenti, fughe e rientri
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14,00€
Più di mezzo secolo fa, nel marzo 1968, padre, madre, i due figli maschi e la piccola Maria (la narratrice), stretti e infreddoliti nella cabina del loro camion rosso fiammante, si trasferiscono nella provincia di Milano alla ricerca di migliori opportunità. Nel silenzioso e triste viaggio del progresso, attraverso paesaggi mai visti e nemmeno immaginati, si snoda il racconto delle radici, dei dolori e dei desideri che ogni membro della famiglia porta con sé.
Da quel primo spostamento ne seguiranno altri, necessari e azzardati, che man mano diventeranno una carovana di nuovi legami esposti sempre a nuovi scossoni, imprevedibili ventate. Fuori terra è una realtà e un sentimento, una scelta e un destino che sembrano non abbandonare mai i protagonisti. A far riemergere una condizione geografica e psicologica di radicamenti e sradicamenti, di fughe e di rientri, di cadute e di rialzi, si attivano i frammenti dell’oggi.
Mariella Procaccio (1961), laureata in filosofia, è presidente dell’Associazione Circoli Virtuosi. Organizza eventi pluridisciplinari; promuove tè/caffè filosofici e presentazioni di autori. La sua attività principale sono i laboratori di lettura filosofica che porta nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle biblioteche, in carcere e in ogni luogo in cui è stato possibile realizzarli. Fuori terra. Non scordare la fisarmonica, la sua prima opera scritta, è apparsa per Progedit nel 2022.
Domenico –
Ho finito ieri notte il Tuo libro ricco di episodi familiari che fanno parte di una Famiglia meridionale che ha avuto il coraggio di voler cambiare per poter crescere sapendo di possedere molte qualità.
La ricchezza delle descrizioni dei Tuoi episodi son un esempio da esibire perché ci possa essere una crescita.
Per fare ciò, ci è voluto molto coraggio, in quanto hai superato la indifferenza, la vergogna, comunicandoci quella che vuole la realtà.
Il libro è servito a fotografare lo stato dell’arte di chi “parte volontariamente” (come racconta il Manzoni) per terre non assai diverse, ma lontane.
Complimenti e Grazie. Mimmo
14/Maggio/ 2022
Walter –
Ho letto,anzi divorato questo libro con molta curiosità. Scorrendo le pagine sono riaffiorati ricordi che erano relegati in un angolo remoto della mia mente. Anche la mia famiglia, come quella dell’autrice si era tras ferita al Nord nel 1954 “non per fame ma per progredire.”
Consiglio questa lettura sia a coloro che da bambini hanno vissuto questa “avventura” sulla propria pelle ma anche alle generazioni più recenti per non dimenticare.
Guglielmo Campione –
La scrittura di Mariella Procaccio ě una scrittura emozionale, rievocativa, precisa, attenta ai dettagli che son quelli sotto cui si celano i fatti veramente importanti i segreti, i sentimenti. Sono i dettagli che cambiano il corso della Storia e del pensiero. Sono i dettagli che descrivono la psicologia dei personaggi.
Il Libro ě una macchina magica del tempo grazie alla chiave dei dettagli : solo cosi possono infatti rivivere le relazioni, i costumi,i valori, in altre parole la microstoria quella che fanno quotidianamente gli umani e non appare sui libri di storia.
Sul palcoscenico del suo Teatro ě la famiglia italiana degli anni 60 l’unico vero protagonista, il dramma lo sradicamento dolente ma anche gravido di speranze dalla propria cultura.
Tornano cosí alla memoria i mille viaggi fatti in treno, le mille storie raccontate di notte da un’ umanită dolente ma autentica che tra un tarallo e un ricordo scambiava davvero i propri mondi. Una condivisione cha manca incredibilmente oggi nella galera tecnologica dei social e negli odierni noiosi e asettici viaggi aerei.
Maria ě timida ma curiosa da piccolina, di quella curiosită che Melania Klein grandissima analista inglese chiamò ISTINTO EPISTEMOFILICO del bambino e che ě la base dell amore per il sapere, la cultura, la conoscenza scientifica filosofica letteraria e psicologica.
Io credo che la sua sia una scrittura molto intima e femmimile che ě una donazione di sě coraggiosa e generosa nel momento in cui sceglie l’autobiografia come genere letterario raro e in controtendenza oggi alla falsità di fake news, influencers e false identită.
La condivisione della verità rende liberi.
Annalisa –
Questo libro è magnifico!
Ritengo che sia un esperimento molto ben riuscito di elaborazione interiore condivisa.
Coniuga, con leggerezza, narrazione storica e crescita emotiva personale;
Trasmette affezione verso i personaggi descritti tanto da sentirne la mancanza al termine della lettura;
Avvolge con empatia;
Coinvolge in una storia sociale, in fondo condivisa da una intera generazione;
Descrive con delicatezza e affetto rapporti familiari e personalità complesse.
Mariella Procaccio sarà anche una esordiente, ma il desiderio di conoscere i destini dei personaggi pone il lettore in una condizione di attesa, mai morbosa, ma solidale, in un sentirsi parte di una famiglia allargata….. molto bello, grazie
Rosanna Di Fonzo –
Racconto preciso e mai pretenzioso, nè didascalico nel linguaggio. Ben delineati e caratterizzati i personaggi, in un’atmosfera anni ‘50 descritta senza la facile retorica della valigia di cartone. Brava Mariella!