L’esemplare storia di una famiglia del Mezzogiorno, che ha dato al paese una genia di uomini illuminati, marchesi, vescovi, letterati e patrioti.
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L’esemplare storia di una famiglia del Mezzogiorno, i Nicolai, che ha dato al paese una genia di uomini illuminati, marchesi, vescovi, letterati e patrioti, ben inseriti nell’intellighenzia del Regno delle Due Sicilie, prima, e, poi, in quella che combatterà per il nuovo Stato italiano. I Nicolai furono feudatari residenti, ovvero fecero dei propri possedimenti la loro dimora mostrando, per la città di Canneto (parte dell’attuale Adelfia, in provincia di Bari), un particolare interesse: Carlo Nicolai acquistò il feudo nel 1719 da Giovan Giuseppe Gironda ottenendone anche il titolo di marchese e trasferendosi, quindi, con tutta la sua famiglia. I Nicolai mantennero il possesso del feudo di Canneto sino al 1842, ovvero sino a quando il quinto marchese, Domenico Nicolai, patriota e deputato al Parlamento napoletano, morirà in esilio a Marsiglia senza eredi diretti. Una storia, quindi, tutta locale che si è consumata esclusivamente all’interno delle mura di un piccolo borgo? Dall’analisi sembra proprio di no. Per gli esponenti di questa famiglia, Canneto è stata una vera e propria patria, un luogo ove risiedere e tramandare la loro memoria attraverso le sepolture della famiglia, facendo della chiesa di S. Maria della Stella uno dei più interessanti complessi funerari della regione. Le tematiche proposte dal volume hanno coinvolto studiosi di diverse e prestigiose istituzioni culturali al fine di tracciare i complessi rapporti intercorsi tra le nobili famiglie feudatarie e i loro possedimenti meridionali. Dall’analisi della storia della famiglia Nicolai esce un complesso affresco nel quale i privilegi feudali si alternano a un profondo amore per una terra sentita come luogo delle proprie radici e, quindi, degna di godere di tutte le attenzioni.
Saverio Pansini, storico dell’arte, insegna Museologia all’ università di Bari, si è occupato di didattica museale. Tra i suoi scritti, Ceramiche pugliesi dal XVII al XX secolo (2001); ha collaborato al manuale Arte in campo (Laterza 2003).