I libri che hanno formato un grande intellettuale italiano
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Il concetto di libertà rischia di essere messo in discussione, e non solo da regimi politici totalitari, ma dal naturale sviluppo delle tecnologie da noi stessi generate. La rivoluzione digitale sta mutando il mondo e gli esseri umani che lo abitano. Siamo in presenza di un cambiamento epocale e irreversibile nel quale il senso stesso di ‘rivoluzione’ si presenta diverso rispetto al passato con implicazioni dirette sulle facoltà mentali degli individui a causa anche dell’evoluzione incontrollata delle Intelligenze Artificiali (IA).
Da queste considerazioni parte l’esplorazione filosofica di Gianfranco Dioguardi su argomenti in apparenza distinti (se non distanti), eppure convergenti: ne scaturisce un emozionante viaggio nel tempo, nello spazio e, soprattutto, nelle opere dei pensatori con cui l’Autore si è confrontato nel suo percorso esistenziale, attingendo alla sua ricchissima biblioteca, costruita con inarrestabile curiosità di studioso e amorevole passione di bibliofilo.
Una originalissima e affascinante autobiografia intellettuale, giacché, come ha scritto Robert D. Kaplan, “a comporre un’autobiografia sono i libri che leggiamo al pari delle persone che incontriamo”.
Gianfranco Dioguardi, presidente onorario della Fondazione Dioguardi, tra i promotori dell’Ingegneria gestionale, dal 1989 cavaliere del Lavoro e dal 2004 insignito in Francia della Légion d'Honneur, ha pubblicato diversi saggi di varia cultura (con Progedit, nel 2019, La tarda estate scorsa), così come su temi economici e organizzativi. Nel 2019 ha promosso un’innovativa City School per la formazione di nuove professionalità in grado di affrontare il governo della complessità urbana di terzo millennio.
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