Una nuova sfida in nome del rinnovamento culturale
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L’università italiana ha ‘tradito’ la sua funzione e i suoi obiettivi? I frequenti scandali nelle assunzioni ne hanno minato la credibilità di fronte all’opinione pubblica? Oppure la sua capacità formativa rimane solida e la sua funzione sociale più che mai essenziale in una knowledge-based society, come vuole essere l’Unione Europea? E’ convinzione degli autori di questo libro che l’università italiana, in generale, e quella barese, in particolare, abbia le risorse culturali per affrontare la sfida di un rinnovamento interno che deve coinvolgere soprattutto l’atteggiamento culturale con il quale docenti e studenti si pongono nei rapporti reciproci e nei rapporti con l’istituzione. Il codice etico nelle università, così come è stato nelle aziende, può essere un utile strumento per modificare in meglio un atteggiamento culturale che ha portato a molte storture comportamentali.
Michele Mangini è nato a Bari e, dopo una laurea in Giurisprudenza, ha studiato etica e diritto in Inghilterra e negli Stati Uniti. Insegna Filosofia del diritto ed Etica e diritto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro. Scrive su riviste specializzate sia in campo filosofico-giuridico sia in quello filosofico-politico. I suoi interessi di ricerca da tempo intrecciano il ragionamento pratico con quello giuridico. Tra le sue ultime pubblicazioni, ricordiamo Diritto naturale e liberalismo. Dialogo o conflitto? con Francesco Viola per Giappichelli e, per lo stesso editore, Il ragionamento giuridico tra formalismo e retorica. Per Progedit ricordiamo la cura del volume Università etica? Libertà accademica e self-restraint (2010) e del volume Democrazia, cittadinanza e governo del territorio (2013).
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