Ripensare la vecchiaia per quel che si conserva, potenzia e amplifica nel passare degli anni.
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12,00€
Esaurito
Ogni passaggio di età comporta una crisi (una rottura e una perdita) che può, però, essere superata. E proprio in tale superamento risiede il suo senso costruttivo, la sua condizione di creativa tras-formazione. Nella vecchiaia, c’è la perdita del corpo giovane, del lavoro, la rarefazione delle frequentazioni parentali e amicali e così via. Se tali perdite sono per lo più inevitabili, è altresì possibile affrontarle costruttivamente rintracciando nuove prospettive di realizzazione di sé.
Il volume sostiene fortemente il processo di ricategorizzazione della vecchiaia nella direzione di una rinnovata interpretazione dell’esperienza senile, che sposti l’attenzione da ciò che si va perdendo con l’età a ciò che si conserva, si potenzia e, in alcuni casi, addirittura si amplifica con il passare degli anni.
Manuela Ladogana, dottore di ricerca in Pedagogia generale, è responsabile tecnico-scientifico del Laboratorio di Bilancio di competenze del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Foggia. I suoi interessi di studio e le sue pubblicazioni riguardano l’educazione alla vecchiaia e l’orientamento, con particolare riferimento alle pratiche orientative universitarie. Tra le sue più recenti pubblicazioni, si segnalano alcuni saggi in volumi collettanei: Verso una vecchiaia attiva. Orientare alla transizione lavoro-non lavoro (2016), Il Bilancio di Competenze: una metodologia orientativa per apprendere a progettare e riprogettare il proprio percorso esistenziale (2015), Dare rilevanza alle relazioni nonno-nipote per (ri)dare un senso alla vecchiaia (2015), Nonni e nipoti. Un’alleanza educativa possibile (2014), Il Laboratorio di bilancio di competenze a Foggia. Un’ermeneutica dell’esperienza (2014). È componente del Tavolo scientifico sull’occupabilità istituito dall’ISFOL per la sperimentazione e diffusione di pratiche e percorsi di orientamento.
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