Il più antico documento dell’emancipazione femminile
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Pietro Polieri sostiene la tesi per la quale il Cantico dei Cantici, rispetto a certa letteratura, dalle forti tinte moralistico-maschiste, sviluppatasi tra III e I sec. a. C. in ambito giudaico e giudeo-ellenistico, rivendichi per la donna una riqualificazione dal punto di vista antropologico-sessuale. Rivendicazione, questa, sicuramente importante in sé, ma essenzialmente funzionale alla richiesta di una riacquisizione da parte della donna stessa di una pari dignità ontologica rispetto all’uomo nell’economia della creazione e nella dinamica teo-fanica. E ciò potrebbe costituire la vera proposta dirompente e l’autentico “scandalo” contenuti nel Cantico dei Cantici. L’Autore, inoltre, sulla base dell’analisi dei contenuti dei testi esaminati, dello studio dell’evoluzione semantica del plesso lessicale zenût-porneίa e dell’indagine storica, propone un’ipotesi cronologica per la composizione e la stesura del Cantico.
Pietro Polieri (1974) è docente presso l'Istituto di Teologia Ecumenico-Patristica Greco-Bizantina "S. Nicola" di Bari, dove tiene un seminario sulla musica nei suoi rapporti con la religione, la teologia e la filosofia. In particolare si occupa di musica e cultura ebraiche. Inoltre collabora con la Cattedra di Antropologia Culturale dell'Università degli Studi di Bari. Flautista e direttore di coro, è autore del volume I suoni della Torah. L'ebraismo "letto" attraverso la musica (1998), con il quale ha ottenuto riconoscimenti nazionali e internazionali.
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