Il ruolo “politico” del giurista nella storia del diritto.
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Una raccolta di saggi che, per quanto scritti in tempi diversi e per diverse occasioni, appaiono attraversati da un fondamento comune, quasi il filo di un discorso unitario. Il ruolo “politico” del giurista, infatti, si afferma nel progetto di Costituzione repubblicana di Mario Pagano, con cui si riconnette la prefazione a un celebre dialogo di Terenzio Mamiani, ma anche nel saggio di Michele Pironti, nutrito della scienza giuspubblicistica tedesca, o ispira l’arida polemica di Antonio Salandra sulla finanza locale e la solenne prosa di Giovanni Bovio, che cercava improbabili precedenti nelle fonti romane e medievali. La stessa ricerca sulle istituzioni – dalle libertà civili nel Piemonte liberale alla riforma crispina della legge comunale e provinciale – non prescinde, né può d’altronde prescindere, dal medesimo fondamento, cui è agevole ricondurre, peraltro, anche il ruolo dei giuristi nella costruzione dei grandi codici ottocenteschi.
Gianfranco Liberati insegna Storia del diritto italiano presso la Facoltà giuridica di Bari. È autore di numerosi saggi sulla storia del diritto tributario – con una particolare attenzione, che non ignora le sempre attuali polemiche nittiane, ai riflessi sulla società e sull'economia meridionali –; sul sistema dei poteri locali nella legislazione postunitaria; sulla storia del pensiero giuridico nel Mezzogiorno, e soprattutto della questione demaniale, tuttora aperta, che giustamente appariva a Giustino Fortunato l'autentica questione meridionale. Tra i suoi lavori ricordiamo, per Progedit, Giuristi, istituzioni, codici. Saggi (2010) e Diritto e storia. Scritti sul Mezzogiorno (2014).
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