Un regio commissario e una indagine nella Bari primo Novecento.
Prezzo
16,00€
Bari, 27 dicembre 1902: inaugurazione del Circolo Unione. Bari, 14 febbraio 1903: inaugurazione del Teatro Petruzzelli.
È in questo lasso di tempo che si snodano i frenetici avvenimenti della storia, a partire dal ritrovamento del cadavere di una giovane donna sulla battigia del porto. Conduce le indagini il regio commissario Mimì Lauria, probo uomo di legge. A seguirle da vicino sua moglie Cettina, regista di una serie di autonome e temerarie iniziative tentacolari, volte a risolvere comunque il caso, anche se con modalità impertinenti e discutibili.
È la Voce Amica di Domineddio che illumina di certezze Cettina. “Il cuore mi parla ed io l’ascolto”. Nessun dubbio. Nel suo privilegiato contatto con Domineddio, Cettina è certa che Lui capirà le sue scelte e, se non lo si inganna, la perdonerà. Poco conta se si è ingannato il prossimo.
E la verità? Beh, la verità è appannaggio esclusivo di ognuno di noi, e certe volte è opportuno non farla trapelare. Meglio lasciarla silente nei meandri oscuri della nostra intimità. Per Cettina la verità viene a coincidere con l’indicibile che assomiglia a tutti e a ciascuno di noi, in cui è impossibile non specchiarsi.
Il volume è stato accolto con favore e gli sono stati attribuiti già tre premi: Premio di merito al concorso letterario Lord Byron, Porto Venere, Golfo dei Poeti (2018); Premio di merito al concorso letterario Cusumani-Quasimodo (2019); Premio della critica al concorso letterario Caffè delle Arti – VI° ed. (2019).
Indizi: una nuova collana
“E chi po’ sapiri… pirchì unu tanti voti arrobba,
pirchì unu tanti voti ammazza…
Cumpatisciu puru li delitti.” (Pirandello)
Indizi per pensare, comprendere e confrontare eventi, utilizzando come faro di luce tormenti e tensioni.
Indizi per capire che cosa una persona è o potrebbe essere, in un gioco di forze che si muovono nel nostro mondo interno.
Gli Indizi possono prendere forma attraverso percorsi distorti, bizzarri, anomali, se riusciamo ad accoglierli attraverso forme discordanti e apparentemente inconciliabili.
Gli Indizi sono come segni e circostanze che ne lasciano prevedere altri non ancora avvenuti, o ricostruirne quelli probabilmente avvenuti.
Nella ricerca degli Indizi dobbiamo comportarci come dei rabdomanti alla ricerca dell’acqua, ovunque sia, nei fiumi sotterranei, nelle falde, nei pozzi, sicuri che, prima o poi, l’acqua arriverà in superficie.
Anna Maria Disanto (Triggiano, Bari) ha insegnato Psicologia dello Sviluppo e dell’educazione presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Università di Roma Tor Vergata fino al marzo 2012, anno in cui è andata in congedo. Si è laureata in Psicologia presso l’Università La Sapienza di Roma e si è specializzata in Psicoterapia dell’età evolutiva ad orientamento analitico presso l’Istituto di Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Roma La Sapienza. Attualmente vive a Roma. Ha pubblicato L’ultimo aquilone (Roma 2015) e, per Progedit, La tagliatrice di tende (2016) e Della vendetta di Cettina (Bari 2018).
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