Quando il cinema riproduce la pittura
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Ma è nata prima la pittura o il cinema? Per secoli la grande pittura del passato ha “chiamato” il cinema che ancora non esisteva. Oggi è invece il cinema che guarda alla pittura attraverso quella che appare essere la sua odierna forma di “cinepittura digitale” (Lynch, Greenaway, Rohmer, Cameron ecc.). Insomma, oggi il cinema “produce” pittura e non si limita più soltanto a riprodurla come accadeva in passato. Dai fondali dipinti in stile espressionista da Weine per il “Gabinetto del dottor Caligari” fino all’universo del pianeta Pandora interamente creato in digitale da Cameron per “Avatar”, il percorso di (ri)avvicinamento del cinema alla pittura va avanti verso una sintesi figurativa tra due arti della visione mai sperimentata prima. Di questo doppio percorso vuole rendere conto questo libro che, accostando con meticolosa ricerca fotogrammi di film e dipinti dell’arte canonica di ogni tempo, impianta e sperimenta una lettura “cinematografica” della pittura del passato e, nel contempo, un discorso sull’odierno cinema che non è più “foto-riproduttivo” ma si qualifica come nuova forma di pittura digitale.
Critico e saggista, ha collaborato, tra l’altro, alla rivista diretta da Ignazio Silone “Tempo presente” e a “Filmcritica”. Attualmente tiene un corso di Storia e Critica del Cinema presso l’Università degli Studi dell’Aquila e cura cicli di seminari presso la III Università di Roma. Ha pubblicato: Il Cinema di Godard (Partisan, Roma, 1970); Claude Chabrol (La Nuova Italia, Firenze, 1975); Cinema e/o Letteratura (Pitagora, Bologna, 1981; rist. 1994); Come si guarda un film (Laterza, Bari, 1982, tradotto anche in portoghese); Le figure del cinema (Pitagora, 1983); Il Cinema poesia (La Lanterna Magica, 1992); Poeti al cinema (Pitagora, Bologna, 1996); Come si gira un film (Editori Riuniti, Roma 1998); l’Immagine Equivalente (Pitagora, Bologna, 2005); Colpi di cinema (Roma, 2006) e Horror (Milano, 2008).
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