Quando il pensiero ci assilla
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12,00€
Una raccolta di versi e brevi racconti, tutti nel dialetto dei baresi. L’animale metaforicamente citato nel titolo si veste di panni sinistri se si nutre a danno dell’entità in cui trova casa. Se questa poi è il cervello di chi lo ospita, il guaio è serio. Ma… non sempre il “malverme” è così deleterio: quando, ad esempio, diventa passione d’amore, urgenza di comunicarlo. E qui il titolo dell’opera ci sta tutto perché quel “tarlo” è tale finché non cadono i trucioli della fantasia e non prendono forma figure immagini personaggi situazioni. Nella libertà del vernacolo il pensiero si è fatto linguaggio popolare pronto a ritrovare sincerità di sentire e identità di cultura tese a rinsaldare il rapporto con la realtà, più volte e a più livelli tradito. Perché non si perda il sentire di una popolazione giova coglierne la lingua umorale per non perderne insieme la storia.
Giuditta Abatescianni (nata a Bari), sposata, madre di tre figli e nonna felice, fin da giovane età si è sempre dedicata alla lettura dei classici, privilegiando la letteratura russa. Dal 1996 a tutt'oggi si cimenta nel teatro amatoriale sia in vernacolo che in lingua, partecipando a numerose rappresentazioni. Ama "dipingere" ritratti delle persone che la circondano e della gente comune con spirito di osservazione e un pizzico di ironia, spinta sempre dalla curiosità. Tutta al femminile la passione per il lavoro all'uncinetto, con cui tesse il filo di racconti e trame vicina alle donne mediterranee per trovare quiete e placare le ansie nello scorrere dei giorni tra una passione e l'altra.
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