Come era strutturata la Scuola Popolare nel secondo dopoguerra? In quali forme, con quali mezzi e con quali risultati lo Stato perseguì la lotta all’analfabetismo e la formazione della coscienza democratica del cittadino attraverso la scuola?
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Come era strutturata la vita della Scuola Popolare nel secondo dopoguerra? In quali forme, con quali mezzi e con quali risultati lo Stato perseguì la lotta all’analfabetismo e la formazione della coscienza democratica del cittadino attraverso la scuola? La Scuola Popolare fu effettivamente quel canale di educazione che lo Stato auspicava? E gli insegnanti furono veramente coinvolti in quest’opera? Sono alcuni degli interrogativi cui prova a rispondere il libro, attraverso una ricerca documentaristica che ha compulsato i circa 150 registri di classe dei corsi popolari dal 1947 al 1972 presenti nell’Archivio della scuola elementare De Amicis di San Ferdinando di Puglia. Emerge che l’azione educativa e didattica degli insegnanti dei Corsi delle Scuole Popolari è stata particolarmente ispirata non solo alle necessità di sviluppare competenze cognitive specifiche ma anche virtù morali e civiche, onde guidare i soggetti a divenire membri consapevoli della società, educarli al senso sociale, alla consapevolezza della propria posizione rispetto alla comunità dei propri simili e a collaborare al bene comune. L’esperienza realizzata a San Ferdinando di Puglia ci insegna che l’opera di alfabetizzazione realizzata attraverso la Scuola Popolare ha contribuito a promuovere una educazione liberatrice in cui la persona è soggetto del proprio sviluppo e destino. Il percorso di riflessione si articola in quattro capitoli. Nel primo capitolo si presenta il contesto storico-giuridico della scuola tra l’immediato secondo dopoguerra e l’alba della repubblica. Si passa poi a considerare le caratteristiche e gli obiettivi dell’istituzione della Scuola Popolare (secondo capitolo), per poi intraprendere un’indagine dettagliata sulla Scuola Popolare a San Ferdinando di Puglia secondo una duplice prospettiva: la lotta all’analfabetismo (terzo capitolo); e l’impegno per la formazione dell’uomo e del cittadino (quarto capitolo). L’elaborato è altresì corredato di un’Appendice documentaria che riporta alcune testimonianze di maestri ancora viventi che hanno vissuto da protagonisti l’esperienza della Scuola Popolare.
Domenico Marrone (1961), parroco a San Ferdinando di Puglia, è dottore in teologia morale e in Scienze della Formazione Continua. È docente di teologia morale presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trani ove è anche direttore. È delegato vescovile per la formazione permanente del clero. Ha all'attivo diverse pubblicazioni a carattere teologico e pedagogico presso altre case editrici.
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