Letteratura e vita di trincea, tra lettere dal fronte e novelle.
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Nel consultare un qualsiasi dizionario, due significati della voce “franchigia” potrebbero interessarci. Il primo indica l’esenzione da un dovere o da un pagamento dovuto: per esempio da un tributo postale. Spedizioni in franchigia erano le lettere che dal fronte di guerra i soldati inviavano a casa. Il secondo significato riguarda il privilegio con il quale si concedevano ai Comuni, ma anche agli individui, determinate forme di autonomia civile o politica.
Il lemma “franchigia”, dunque, potrebbe indicare la condizione di chi era dissimulatamente franco da soggezioni altrui nel corso della Grande Guerra e dopo.
A tale condizione farebbero pensare scrittori come Luigi Pirandello con le sue novelle di guerra, tra cui è la lunga storia, anche editoriale, di Federico Berecche; oppure, al di là delle sue posizioni dichiarate, Giuseppe Ungaretti, autore non solo di celebri scritture poetiche sulla vita di trincea, ma altresì di testi meno frequentati come le sue Lettere dal fronte. Potremmo ancora pensare a Federico De Roberto, autore di una novella drammatica come La paura o di un’altra, meno nota, All’ora della mensa, nelle cui pagine si consumano “povere vite” in un Comando di tappa, non lontano dal fronte. Ma soprattutto potremmo derivare la voce “franchigia” dalle dense scritture di un “maestro in ombra” del Novecento italiano: quel Camillo Sbarbaro che della Grande Guerra ha scritto – oltre che in indimenticabili suoi trucioli – in una raccolta di note e osservazioni intitolate Cartoline in franchigia.
Pasquale Guaragnella, professore di Letteratura italiana nella Università degli studi di Bari Aldo Moro, è stato preside della Facoltà di Lingue e Letterature straniere e direttore del Centro interuniversitario di Storia della scienza. Ha tenuto corsi di insegnamento e cicli di lezioni presso numerose università europee, soprattutto in Germania, Polonia e nei paesi dell’area interadriatica. È stato segretario nazionale dell’ADI (Associazione degli italianisti). Studioso di storia delle idee e delle forme letterarie in età moderna, ha pubblicato libri e saggi su Galileo, Paolo Sarpi, Giambattista Basile e altri autori seicenteschi nonché su temi e problemi della cultura italiana del Settecento e del Novecento. Sue pubblicazioni recenti sono: I volti delle emozioni. Riso, sorriso e malinconia nel Novecento letterario italiano (Firenze 2015); «È delle parole, quel che dei colori». La ragione retorica da Giambattista Vico a Gaetano Filangieri (Milano 2015); per Progedit ha scritto Scrittori in franchigia (2018), ha curato il saggio su La paura in Federico De Roberto, Novelle della Grande Guerra a cura di R. Abbaticchio, con Introduzione di N. Zago e Nota al testo di R. Lavopa (2015) e la collettanea Del nomar parean tutti contenti (2011).
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