Modelli psicologici, pedagogici e sociali per l’apprendimento e la valutazione in comunità di pratica virtuali.
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15,00€
Questo nuovo numero della rivista “QWERTY” comprende 4 articoli sui recenti sviluppi riguardanti i “modelli psicologici, pedagogici e sociali per l’apprendimento e la valutazione in comunità di pratica virtuali”, tema affrontato nel convegno internazionale tenuto a Padova nel febbraio del 2008. I primi 2 articoli presentano un particolare approccio metodologico, “La teoria del Posizionamento”, per analizzare contesti di comunità blended (Annese & Traetta) e on line (Grion & Varisco). Il focus del terzo, di De Marco e Albanese, è lo sviluppo delle competenze auto-regolative in contesti formativi blended. Il quarto contributo, di Vanin e Castelli, propone un modello di e-tutoring in ambienti di comunicazione asincrona.
Perché si chiama “Qwerty”?
È il modo con cui viene denominata la tastiera europea. Si tratta delle prime lettere della riga più in alto nella tastiera e quest’ordine è stato introdotto perché, quando si cominciarono a usare le macchine da scrivere con le tastiere rispettose dell’ordine alfabetico, la gente andava troppo veloce e i tasti si aggrovigliavano. Allora furono mescolate le lettere in modo da rallentare la scrittura, successivamente, nonostante questo problema sia stato completamente superato, la tastiera è sempre rimasta così. Ebbene, commenta il direttore M. Beatrice Ligorio, “noi crediamo che questa sia una buona metafora dell’intreccio tra cultura e strumenti tecnologici. Infatti, le tecnologie basate sul computer costituiscono degli artefatti culturali presenti con diversi gradi di profondità nelle attività quotidiane di studio e di lavoro degli individui, dei gruppi sociali e delle istituzioni”.
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