A confronto i padri di quell’arte imperfetta dell’io che tende alla perfezione attraverso la frammentarietà tentativa delle parole.
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Petrarca e Montaigne sono grandi fondatori di generi: la scrittura lirica europea (il primo) e la saggistica (il secondo) di tradizione vastissima e ancor oggi viva. Prime coscienze moderne, in questa collettanea vengono studiati come padri dell’io moderno d’Europa, puntando l’attenzione sui modi concreti delle loro scritture.
Nei tre saggi di A. Acciani è a tema il rapporto degli Essais di Montaigne con testi meditativi di Petrarca: la lettera familiare dal Ventoso e il Secretum, primo grande testo dell’io inquieto e doppio. Per questa via si propone l’importanza del modello agostiniano per entrambi gli autori, l’istanza del racconto di sé che, avviata da Petrarca, conoscerà in Montaigne una stagione irripetibile.
Il saggio di J. Balsamo è dedicato alla presenza di Petrarca nel 500 francese, come autore e come figura dell’immaginario colto e politico.
Il saggio di R. Fiantanese ricostruisce le fonti classiche e le modalità personali che caratterizzano il tema dell’amicizia in Petrarca.
Il saggio di V. Perna studia lo stesso tema in Montaigne, sullo sfondo della sensibilità cristiana alla definizione moderna dell’amicizia.
Il saggio di L. Abiusi rintraccia la presenza dell’io di Petrarca e Montaigne nell’esperienza lirica moderna e contemporanea.
Antonia Acciani insegna Letterature comparate a Lettere, Bari. Ha scritto su vari autori e momenti della Letteratura italiana, con sguardo alla Weltliteratur. Si dedica attualmente a Petrarca. Per Progedit ha pubblicato Il Maestro del deserto. Carlo Michelstaedter (2005) e curato Petrarca e Montaigne (2006).
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