Un’immagine alternativa dell’opera seria attraverso una selezione di compositori, celebri o misconosciuti, che unirono musica e dramma in un gioco di esaltazione reciproca.
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Il “Dramma per musica” affascinò l’Europa del Settecento attraverso l’arte canora di castrati e prime donne che nelle loro arie seppero stilizzare le passioni dell’animo umano. Ma una longeva tradizione critica stigmatizzò questa forma di teatro musicale per la sua indifferenza alle ragioni della scena. In questo libro l’autore si propone di offrire un’immagine alternativa dell’opera seria attraverso una selezione di compositori, celebri o misconosciuti, che unirono musica e dramma in un gioco di esaltazione reciproca. Pergolesi come Jommelli, Piccinni come Mozart integrarono le componenti verbali, musicali e visive dello spettacolo d’opera per aumentarne il realismo e l’impatto emozionale. Le pagine ripercorrono, in modo induttivo, partiture e libretti attraverso settant’anni di mutamenti drammaturgici e morfologici che, nel conseguimento della ‘verità drammatica’, trasformarono gli eroi della classicità da astratte allegorie del potere a oggetti di commozione collettiva e di educazione sentimentale.
Lorenzo Mattei, diplomatosi in pianoforte a Firenze e addottoratosi alla Sapienza di Roma, ha insegnato in vari conservatori italiani e presso le Università di Lecce, Teramo e Bari, dove attualmente è assegnista di ricerca. All’attività di didatta e saggista specializzato nel repertorio operistico settecentesco, affianca quella di consulente musicologico di enti lirici. Tra le sue pubblicazioni si segnalano l’edizione dei Giuochi d’Agrigento di Paisiello e dei frammenti di Ernani di Bellini, per Ricordi, e il dizionario bio-bibliografico Operisti di Puglia.