“Petrolio” è un libro bulimico e iperletterario che fagocita assieme i classici della letteratura e le ricostruzioni giornalistiche più borderline per allestire un moderno “poema sul potere” nel Belpaese.
Prezzo
16,00€
Uscito incompiuto a quindici anni dalla morte di Pasolini, “Petrolio” è un libro bulimico e iperletterario che fagocita assieme i classici della letteratura di ogni tempo e le ricostruzioni giornalistiche più borderline allo scopo di allestire un moderno “poema sul potere”, un’allegoria delle intricate trame tra politica, finanza e criminalità nel Belpaese.
Ne vien fuori un “qualcosa di scritto” che, atteggiandosi al modello medievale del palinsesto, ha come unico punto di riferimento l’inconfondibile voce del “corsaro”, il quale, forte del suo proverbiale genio polemico e “decostruente”, promuove una frenetica opera di riscrittura che innerva il libro su più livelli, da quello metanarrativo a quello intertestuale. S’instaura in questo modo un canone parodico e a-convenzionale che mette in crisi la logica “neoedonistica” della pièce bien faite mediante la “rivoluzione permanente” della forma.
“Petrolio” è una scrittura inquieta e sognante, animata da una intelligenza luciferina che trascende tutti i modelli che sceglie di imitare e deroga sistematicamente da quelle stesse norme che seguita con ostinazione a istituire, quasi cercasse scientemente di disinnescare tutti i possibili letterari, estendendo così la pasoliniana lotta contro l’omologazione culturale a un dominio squisitamente artistico e informale. Questo inaudito sacrificio di segni, tuttavia, non è affatto una vana esibizione di pur ragguardevoli abilità critiche o manieristiche: piuttosto è un tentativo estremo e quasi luddistico da parte di Pasolini di sabotare la macchinale autonomia estetico-formale che l’opera letteraria rischia di acquisire nell’età delle merci.
Gianpaolo Altamura ha conseguito un dottorato in Teoria del linguaggio e scienze dei segni ed è stato titolare di un assegno di ricerca in Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro. È autore di numerosi saggi letterari, in particolare sulla figura di Pier Paolo Pasolini e di Sandro Penna. Attualmente è docente a contratto in Spettacolo e comunicazione presso la Facoltà di Scienze della comunicazione a Taranto.
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