Per collegare la scrittura di autori latini, con spiccata componente letteraria, all’orizzonte di intenti di ciascuno di essi, ai destinatari previsti, alle forme di composizione e di ricezione, che connotano le singole opere.
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La tradizione scientifica ed editoriale relativa alla storia della lingua latina risente di un’impostazione interpretativa che tende a illuminare i fenomeni linguistici in minor misura nell’ottica della letterarietà rispetto ad altri punti di vista pur legittimi (come quello della morfologia, della Latinitas, del genere, dello stile). Questa “Lingua letteraria latina” vuol dar risposta all’esigenza di collegare la scrittura di autori latini, con spiccata componente letteraria, all’orizzonte di intenti di ciascuno di essi, ai destinatari previsti, alle forme di composizione e di ricezione (coeva e successiva), che connotano le singole opere. In tale prospettiva per gli autori analizzati sono state focalizzate le seguenti componenti: la complementarità di oralità/auralità (specie in una società come quella romana dove sino al V secolo era diffusa la prassi della lettura, anche personale, ad alta voce), l’analisi dell’intertesto (ovvero delle modalità di riuso di altri testi letterari), i valori evocativi, particolarmente nell’espressione poetica (sia pure complicata dalla perdita della sensibilità prosodica e dell’accentazione melodica, proprie del latino), la forza centripeta della sentenziosità, tipica della lingua latina e apprezzabile con intensità e modalità diverse in molti scrittori.
Giorgio Maselli è professore di ruolo di Letteratura latina all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Ha svolto corsi di discipline collegate (Storia della lingua latina, Filologia latina, Didattica della letteratura latina) nell’ambito dei curricula universitari o di formazione postuniversitaria (SSIS, TFA). Ha scritto saggi su Gellio (Lingua e scuola in Gellio grammatico, Lecce 1979), sull’organizzazione bancaria (Argentaria, Bari 1986), su Catullo (Affari di Catullo, Bari 1994), su Cicerone (edizioni della Pro Flacco, Venezia 2000 e della Pro Caecina, Fasano 2006). Ha curato edizioni di opere in latino umanistico (Iulius exclusus di Erasmo e Poemata di Milton) e in numerosi articoli si è interessato di particolari aspetti di storia della lingua latina (es. voci nell’Enciclopedia Virgiliana e Oraziana), nonché della ricezione dell’antico in autori rinascimentali e moderni.
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