L’esplorazione di aspetti della cultura popolare con gli strumenti dell’antropologia.
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L’autore esplora alcuni aspetti della cultura popolare con gli strumenti dell’antropologia culturale, seguendone la vocazione elettiva di cercare in essi tratti differenziali, distinzioni, distorsioni.
Nel 1952, in Basilicata, un importante fotografo ritrae un’anziana donna in un atteggiamento risoluto: è una fattucchiera, egli afferma, ma le informazioni che fornisce si rivelano false.
Agli inizi degli anni ’60, in un paese della Puglia meridionale, una troupe televisiva si accinge a effettuare le riprese di una rappresentazione teatrale tradizionale; gli abitanti pretendono di assistervi, ma le esigenze del regista lo impediscono e tutto finisce con una sassaiola.
Lo scrittore Antonio Verri scopre nella cultura contadina un repertorio di motivi, storie, parole che incontrano una idea di letteratura, la sua, da cui si direbbero lontanissimi.
E il festival di musica popolare La Notte della Taranta da dove viene, e come si racconta? E ancora: il passato buono degli umanisti, quello cattivo di un etnologo…
In bilico tra mondi differenti, e dando conto della differenza, l’antropologia riconosce distorsioni, incertezze, abusi, a volte non ne è immune, procede tra scarti e intoppi, facendo i conti con quanto la molteplicità e la pluralità delle culture propone.
Eugenio Imbriani è professore associato di Antropologia culturale e Storia delle tradizioni popolari presso l’Università del Salento (Lecce). I suoi interessi sono orientati allo studio del folklore, ai temi della cultura popolare, della scrittura e dell’esperienza etnografica, ai rapporti tra memoria e oblio nella produzione dei patrimoni culturali e delle identità locali. Ha prodotto numerose pubblicazioni, monografie, saggi apparsi su riviste, in volumi collettanei, atti di convegni; è direttore della rivista “Palaver”; dirige la Sezione etnografica del Museo Civico di Giuggianello (Le). Ha conseguito l’abilitazione nazionale alla prima fascia della docenza. Per Progedit ha pubblicato Sull’ironia antropologica (Bari 2014), La strega falsa (Bari 2017) e ha curato il volume Ernesto de Martino e il folklore (Bari 2020).
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