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Questo libro parla della croce, il segno fondamentale della fede cristiana, contenuto centrale dell'annuncio evangelico e della riflessione teologica della Chiesa. La passione, la morte in croce e la resurrezione di Cristo rappresentano infatti il culmine delle Sacre Scritture annunciate dalla predicazione apostolica. Cosa poteva significare la croce per i primi cristiani, che la consideravano non solo un simbolo sacro ma anche un oggetto di adorazione? Come nasce nella comunità giudeo-cristiana di Palestina il suo culto? Come si passò da un elemento reale alla sua rappresentazione simbolica? I crittogrammi che l'hanno rappresentata ebbero un posto di rilievo nella simbologia e nella liturgia del cristianesimo primitivo? Sono solo alcune domande cui l'autore dà documentata risposta. L'indagine sulle origini del simbolo della croce si arricchisce nel percorso da Gerusalemme verso Roma – fenomeno che ha dato origine alla translatio Hierosolymae –, tema al centro del dibattito attuale tra gli studiosi del cristianesimo antico. L'autore produce fonti, documenti letterari e attestazioni archeologiche che confutano la tesi centrale, sostenuta dalla maggioranza degli studiosi, secondo la quale la croce è divenuta il simbolo del cristianesimo a partire dell'avvento dell'imperatore Costantino (IV secolo). Per dimostrare, con linguaggio semplice e diretto, come essa era invece presente nella vita della Chiesa orientale e occidentale fin dai primi anni successivi alla morte di Gesù Cristo.
Michele Loconsole, dottore in Sacra Teologia, insegna Religione cattolica nella Diocesi di Bari-Bitonto. Ha pubblicato 11 monografie e scritto numerosi saggi su riviste nazionali e internazionali. Guida turistica europea e bilingue, è direttore dell’Ufficio San Nicola nel mondo per la Fondazione Nikolaos.
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