Gli spazi della citazione nella cultura audiovisuale contemporanea: cinema, moda, pubblicità , arti, musica, videoclip.
Prezzo
18,00€
Saggi di Claudia Attimonelli Petraglione, Patrizia Calefato, Maria Rosaria Dagostino, Angela D’Ottavio, Francesca De Ruggieri Primo di una nuova collana diretta da Patrizia Calefato, questo volume indaga gli spazi della citazione nella cultura audiovisuale contemporanea: cinema, moda, pubblicità , arti, musica, videoclip. Sono questi gli ambiti che vengono analizzati nei diversi capitoli tra loro connessi come le maglie di una rete. La citazione come pratica di discorso fatto di spazi diversi, di strati, di piani, necessita di scritture private ma connesse, di competenze specifiche ma orientate verso obiettivi condivisi. Ci capita spesso di avere sotto gli occhi o sotto mano qualcosa di consueto, di stereotipato, di già sentito e già visto, che possiamo però percepire solo impegnandoci in una diversa direzione dello sguardo, del linguaggio e dei sensi. Questo passaggio ci regala l’emozione dei salti logici, dei giochi di linguaggio, dell’ironia. Abbiamo bisogno di una citazione che non sia erudizione fine a se stessa o ossequio a un'”autorità ”, abbiamo bisogno di tornare a provare “il piacere del ritorno”. L’approccio socio-semiotico adottato nei saggi pesca nelle fondamenta dell’intertestualità , per ridefinire nuovi ambiti di ricerca su pratiche di ri-scrittura già consolidate, come la citazione e la testualità sincretica nel cinema, nel saggio di De Ruggieri; o la cover e il remix musicale nel saggio di Attimonelli; passando attraverso i ritorni della moda secondo Calefato e le ri-scritture di genere per D’Ottavio; per finire con gli ostaggi visivi nella pubblicità e nell’arte di Dagostino. Nella citazione come pratica di interazione, non c’è mai il ritorno del significato ma la libertà di valutazione del ritorno, all’insegna del piacere del testo e della “confidenza” con scritture future, che le autrici propongono.
Maria Rosaria Dagostino è dottore di ricerca in Teoria del linguaggio e scienze dei segni. Insegna Sociolinguistica nel Corso di laurea in Scienze della comunicazione, Università di Bari, sede di Taranto, e collabora con il Dipartimento di Pratiche Linguistiche e Analisi di Testi dell’Università di Bari. Ha tradotto Il sogno di butterfly di Rey Chow (2003), e curato, di R. Chow, Il mondo nel mirino (2007). Tra le sue recenti pubblicazioni Cito dunque creo (2006), finalista al Premio Nazionale della Comunicazione di Castiglioncello (2006). Per Progedit ha scritto Pubblicit@arte. Segni e visioni (200) e ha curato, insieme a Patrizia Calefato, Il piacere del ritorno. Citazione, arti visive, comunicazione (2007).
Patrizia Calefato insegna Sociologia dei processi culturali e comunicativi nell’Università degli studi di Bari Aldo Moro, Dipartimento di Scienze Politiche. È Affiliated Professor nell’Università di Stoccolma, Centro di Fashion Studies. Fa parte dei comitati scientifici di riviste e collane internazionali tra cui «Fashion Theory», «Journal of Asia Pacific Pop Culture», «Les Cahiers Européens de l’Imaginaire». Si occupa di teoria di moda, linguaggi della contemporaneità , studi culturali. Tra le sue ultime pubblicazioni, ricordiamo Fashion Journalism, Berlin 2015; Luxury, Lifestyles and Excess, London 2014; La moda oltre la moda, Milano 2011. Per Progedit, dirige la collana Culture Segni Comunicazione, in cui si segnalano, tra gli altri, i suoi Il piacere del ritorno (con Maria Rosaria Dagostino, Bari 2007), Metamorfosi della scrittura. Dalla pagina al web (Bari 2011), Il giubbotto e il foulard (2016).
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.