L’ascesa di una famiglia patrizia del regno di Napoli.
Prezzo
16,00€
In età moderna la nobiltà del regno di Napoli si presenta come un ceto tutt’altro che cristallizzato nelle sue gerarchie interne; al contrario, a partire dal Cinquecento, pur non venendo mai meno la supremazia del nucleo fondamentale del baronaggio più antico, si registrano significativi casi di ascesa economica e sociale – in genere culminanti nella fondazione di nuovi casati feudali – posti in essere da famiglie appartenenti ad altri settori del ceto dirigente: uomini d’arme legati agli Asburgo, alti e medi burocrati, uomini di legge, grandi uomini d’affari indigeni o stranieri, nobili cittadini. Il libro ricostruisce uno di questi casi: quello disegnato tra Sei e Settecento dai Marulli d’Ascoli, ramo di un’influente famiglia patrizia della città di Barletta che negli anni settanta del diciassettesimo secolo, grazie all’acquisto del feudo dauno di Ascoli di Puglia e di un titolo ducale, riuscì ad ascendere alla condizione signorile, per conservarla sino all’eversione della feudalità. Quali scelte economiche, quali comportamenti familiari e sociali resero possibile tale ascesa? Quali aspirazioni motivavano quei comportamenti? In che modo, durante il Settecento, i duchi di Ascoli riuscirono ad accrescere ulteriormente il proprio patrimonio fondiario e le proprie rendite?
Antonio Mele ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell'Europa moderna e contemporanea presso l'Università degli Studi di Bari e insegna materie letterarie nella scuola secondaria. Conduce ricerche sulla nobiltà del Regno di Napoli in età moderna e sul Decennio francese. Ha pubblicato, tra l'altro, "La legge sulla feudalità del 1806 nelle carte Marulli" (in All'ombra di Murat. Studi e ricerche sul Decennio francese, a cura di S. Russo, Bari 2007) e "Andamento e struttura della rendita di uno 'stato feudale' della Capitanata nel Settecento" (in La Capitanata in età moderna, a cura di S. Russo, Foggia 2004).
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.