Educare i bambini stretti nei contesti di criminalità organizzata
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15,00€
La lettura multidisciplinare del fenomeno mafioso si concentra, in prevalenza, sull’intervento educativo a favore di quei bambini e ragazzi che si trovano, sin dalla tenera età, a stretto contatto, per ragioni familiari o ambientali, con i contesti di criminalità organizzata. L’obiettivo, in coerenza con l’esperienza maturata dall’autrice presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, è quello di tutelare la loro crescita.
La specificità pedagogica di questo percorso offre ai minorenni coinvolti la possibilità di relazionarsi con il proprio mondo interiore e con gli altri a partire dalle occasioni educative proposte. Le biografie narrate descrivono l’annientamento delle loro potenzialità esistenziali secondo un sistema di “devianze apprese” nel quale la “normalità” di vita è l’esito di un investimento pedagogico deviato.
Il ruolo della progettualità e del cambiamento come ricomposizione della relazione tra l’essere e il mondo, tipico della pedagogia interpretativa, si arricchisce di una riflessione ulteriore che valorizza la dimensione del crescere anche “con gli altri”, dove l’io e il noi si combinano in funzione dell’emancipazione dei singoli e della comunità.
G.M. Patrizia Surace, Ph.D., avvocato, già docente presso l’Università della Calabria, è assegnista di ricerca presso l’Università di Foggia. È stata consulente del Provveditorato Calabria dell’amministrazione penitenziaria ed è giudice esperto presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria dal 2013. Ha pubblicato molti articoli e saggi ed è co-autrice, con Roberto Di Bella, del testo Il progetto “Liberi di scegliere”. La tutela dei minori di ’ndrangheta nella prassi giudiziaria del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria (Soveria Mannelli 2019).
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