A scuola di cittadinanza
Costruire saperi e valori etico- civili (A cura di G. Elia), Progedit, Bari 2014
RECENSIONE
Troppo spesso si parla di “emergenza educativa”, che non significa solo crisi della scuola, ma è qualcosa di più ampio, qualcosa che esiste nell’adulto, nella famiglia, espressione addirittura di una sovente incertezza legislativa, il cui percorso di riforma, oscillante e dispersivo, talvolta anche occasionale, non conosce tutt’oggi un approdo sicuro e certo.
Con il recente libro “ A scuola di cittadinanza. Costruire saperi e valori etico-civili”, curato da Giuseppe Elia, si compie un significativo lavoro di riflessione e di aperto confronto sul ruolo formativo ed educativo della scuola in relazione all’odierno scenario storico-sociale.
Ogni singola prospettiva riunita in questa collettanea offre un’ampia e specifica gamma di suggerimenti teorici ed operativi mediante cui è possibile accedere ad una precisa e puntuale comprensione degli elementi strutturanti che interessano il discorso pedagogico circa l’educazione e la formazione dell’uomo e del cittadino.
Qual’è oggi, nel Terzo Millennio, la sfida pedagogica, lo chiarisce fin dall’inizio Elia: “formare persone, uomini e donne, competenti nell’umano, educare alla responsabilità, alla partecipazione, alla solidarietà, alla tolleranza, all’inclusione, al dialogo, alla prossimità, al realismo alla comprensione del sé storico”.
Ciò significa che la scuola realizza in sè la sua specifica funzione pubblica impegnandosi proprio in questa prospettiva: fornire costantemente supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’ identità consapevole ed aperta. Si tratta di un assunto che, come fa notare Luca Gallo, non può che riflettersi su alcune tematiche basilari e indispensabili dell’ambito propriamente pedagogico: l’educazione e la cittadinanza, l’istruzione e la formazione di cittadini capaci di riconoscersi in una comune umanità.
L’analisi densa ed agevole di questi concetti, oltre a costituire una utile e dettagliata prospettiva da cui partire per orientarsi nella specificità e complessità del discorso, evidenzia con estrema chiarezza la stretta correlazione con la funzione progettuale e di personalizzazione della scuola. Per avere chiaro il significato di una tale affermazione l’intera riflessione si propone di distinguere la differenza che intercorre tra sapere e saper essere al fine di cogliere i legami e i nessi con la nozione stessa di cittadinanza e di educazione alla cittadinanza democratica.
Per la ricchezza dei contenuti e per l’attualità dei problemi sollevati, il libro può di fatto essere un riferimento importante per tutti coloro che, impegnati ad affrontare l’attuale momento di emergenza educativa, cercano proprio nella scuola il luogo ove coltivare l’umanità; il luogo dei saperi critici, della socializzazione e della valorizzazione delle personalità libere e responsabili; il luogo, in sostanza, dove trovare il modo per vivere l’educazione autentica.
Rosa Piazza
La seguente recensione è stata pubblicata sulla rivista “Pedagogia e Vita”, 2015