Serena Valietti parla di “Calvino Pop” su «L’Eco di Bergamo»

Serena Valietti parla di “Calvino Pop” su «L’Eco di Bergamo»

C’è chi Calvino l’ha incontrato su Instagram. Nome e cognome scritti in fondo a una citazione perfetta da condividere. «Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore». Parole che arrivano dal suo saggio «Lezioni americane», una raccolta di conferenze che il celebre scrittore e intellettuale italiano ha preparato per gli studenti dell’Università di Harvard negli anni Ottanta.
C’è anche chi, invece, se l’è ritrovato nella lista dei libri estivi da leggere alle scuole superiori con «Le Città Invisibili» o chi ha scoperto con piacere l’ironia pacata del suo «Marcovaldo»; chi ancora invece l’ha intravisto sfogliando le pagine dei giornali, in particolar modo in questo 2023, anno del centenario della nascita di questo grande protagonista della cultura del Novecento. E poi c’è chi l’ha studiato, conoscendone gli aspetti più noti e leggendo passaggi dai suoi testi più celebri come «Il barone rampante», storia di un giovanissimo nobile che fugge di casa per salire su un albero giurando di non scendere mai più.
Pagine che meritano di essere riprese, per avvicinarsi allo scrittore e poi «approfondire oltre i cliché, le visioni stereotipate, questo e altri suoi classici, che a distanza di decenni occorre rivedere» spiega il professor Trifone Gargano, docente dell’Università degli Studi di Bari e autore di «Calvino Pop», un saggio di poco più cento pagine, che apre porte su «aspetti poco indagati se non totalmente ignorati dell’attività dell’autore».
Così uno scrittore che può forse intimorire chi non lo conosce per la sua levatura, ma che sa essere sempre leggero e allo stesso tempo profondo nel suo scrivere, nel libro di Gargano svela diverse anime: da uno sguardo visionario capace di immaginare ChatGPT decenni prima della sua esistenza, a un ambientalista che ha anticipato la necessità di una coscienza ecologica in un mondo sempre più inquinato quando erano in pochi a parlarne. E non solo. Calvino è stato anche un grande autore di canzoni pop, che ancora oggi cantano i Modena City Ramblers, un fine scrittore con velleità enogastronomiche e, a sorpresa, anche un giornalista sportivo.

Italia-Inghilterra 4-0. Uno scrittore per raccontare il grande calcio

Per incontrare il Calvino cronista calcistico bisogna tornare al Dopoguerra. È domenica 16 maggio 1948 e l’autore, allora venticinquenne, si trova a Torino come inviato dell’Unità per raccontare la prima partita degli Azzurri dopo la liberazione dal nazi-fascismo. E lo fa a modo suo, non entrando allo stadio.
«Calvino scrisse di tutto, ma non della partita, per la semplice ragione che non la vide, attirato da ben altri spettacoli, da ben altre cose degne di essere raccontate – spiega il professor Gargano – Del resto, l’articolo, in quella circostanza, lo titolò sarcasticamente “Una partita che non ho visto”». A catturarlo furono le folle esaltate, la vendita dei biglietti da parte dei bagarini e quell’atmosfera festosa che – nonostante la sconfitta – si respirava a Torino, città che ospitava il match.

L’animo ecologista di Calvino

Ed è ancora Torino, che Calvino si iscrive direttamente al terzo anno di Lettere grazie a una disposizione statale riservata a partigiani ed ex combattenti – lui aveva fatto la Resistenza in Liguria e poi era tornato in Piemonte. Lì, sempre alla città sabauda si ispira per scrivere «La nuvola di smog», in cui ogni cosa è invasa da cemento e inquinamento, un racconto che porta al centro l’ecologia, in anticipo di decenni, rispetto ai temi attuali.
A questo si aggiunge «Funghi in città», un capitoletto di «Marcovaldo». Anche in questo caso lo spazio urbano è «teatro delle sue avventure tragicomiche, è caratterizzato dal cemento, dal fumo, dallo smog, dall’inquinamento, dalle ciminiere, dalle fabbriche, dal traffico e dai grattacieli». E sarà proprio l’operaio protagonista del libro a scorgere tracce di questa natura che riaffiora facendosi spazio tra l’asfalto e il traffico e arriva a donare perfino dei «funghi, veri funghi!».

Uno sguardo visionario al futuro ipertecnologico

Calvino non ha anticipato i tempi solo dando spazio a tematiche ecologiste, ma anche arrivando a scommettere che saremmo giunti a una macchina capace di generare frasi di senso compiuto, immaginando «basi di dati immense, tra segni alfabeti, parole, letteratura, e calcolatori elettronici – come spiega Gargano – Allora era pura immaginazione, oggi sappiamo che è possibile: ChatGPT è sotto gli occhi di tutti noi. Quando Calvino ne parla, però, sono gli anni Sessanta».
A questo squarcio visionario, si aggiungono le sue sperimentazioni linguistiche di natura avanguardistica, richiama gli ipertesti a cui ormai siamo tutti abituati, con rimandi interni ad altri contenuti e strutture simili a quelle del mondo digitale.

Calvino gourmet e songwriter cantato dai Modena City Ramblers

Inoltre, l’autore di «Palomar» ha riservato un’attenzione particolare alla buona cucina e al cibo: basti pensare a descrizioni come quelle del negozio con il bancone di formaggi che racchiude in questo suo capolavoro o la favolosa taverna de «Il castello dei destini incrociati».
C’è però anche un altro Calvino ed è quello scrittore di canzoni pop: «Alla fine degli anni Cinquanta lo scrittore è tra i fondatori dei Cantacronache, un gruppo di cantautori ante litteram, i cui i testi portavano la firma anche di autori come Eco e Rodari – spiega il professor Gargano – Tra le canzoni scritte da Calvino anche “Oltre il ponte” o “Dove vola l’avvoltoio”, un brano del 1958 contro la minaccia nucleare. Ancora oggi il suo messaggio di pace arriva al pubblico – forse ignaro di chi abbia scritto le parole – portato sul palco dai Modena City Ramblers».

Scoprire Calvino tra graphic novelcartoon e romanzi

«Se ci fossero dei lettori a digiuno di Calvino però, senza alcun dubbio, li inviterei a cominciare con la simpatica versione a fumetti de “Il visconte dimezzato”, perfetto anche per ragazzi di 12 o 13 anni, in cui il protagonista è interpretato da Topolino» suggerisce il professor Gargano, che nella lista di letture include anche «La nuvola di smog» e «Marcovaldo»: due testi molto attuali, con una scrittura leggera, che si posa su un tema oggi così urgente come l’ambiente.
«Uno dei doni di Calvino è stato sicuramente l’antivedere
 – spiega il docente – questa capacità di prefigurare ciò che sarebbe arrivato, che è tipica di grandi intellettuali e visionari. Oggi parliamo tutti – purtroppo – di disastro ambientale, ma allora lui era davvero una voce fuori dal coro».

Data: giovedì 27 Luglio 2023
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