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Di seguito un estratto.
di Giuliana Schiavone, 13 gennaio 2022
La maschera di Pirandello si fa arte e letteratura in questo libro che riguarda tutti noi
Masquerade. L’universo dietro la maschera è il titolo del libro di Maria Grazia Carriero e Nicola Zito, edito dalla casa editrice Progedit, con prefazione a cura di Vincenzo Spera. Un lavoro che offre una prospettiva particolare sulla tematica della maschera come motivo simbolico e iconografico dalle radici ancestrali, ma anche come pratica culturale che viene costantemente processata e risemantizzata nel corso della storia, e di cui, i riti legati al carnevale in area lucana rappresentano una delle manifestazioni più significative.
Nell’affascinante universo dedicato alla maschera e al carnevale raccontato in questo lavoro confluiscono le esperienze di ricerca etnografica, antropologica, e storico-artistica, di Maria Grazia Carriero, artista e docente di Discipline pittoriche, e Nicola Zito, storico dell’arte, curatore, e dottore di ricerca dell’Università degli Studi di Bari.
Si tratta di due prospettive differenti ma complementari che consentono di creare una continuità tra il passato e le radici simbolico-rituali dell’oggetto/maschera, passando attraverso un’analisi delle esperienze e sperimentazioni artistiche dell’arte moderna e contemporanea legate a questo motivo, ricongiungendosi al presente, dove si riscontra una persistenza risemantizzata di tali pratiche.
E se la maschera non è più una chiave di accesso a un’alterità arcana, misteriosa e rituale, fatta di forze che agiscono nell’universo, determinando la stessa sussistenza delle comunità agro-pastorali delle origini, oggi tale fenomeno assume altre connotazioni, certamente distanti dalla funzione propiziatoria e celebrativa, mantenendo però intatta la carica espressiva che la contraddistingue. In altre parole, la maschera si confronta con un’alterità specifica, quella di una dimensione fortemente globalizzata, nata dallo scioglimento graduale di quei legami archetipici con i ritmi e passaggi naturali, che attraverso la reiterazione del motivo, tenta di rinsaldare il senso di appartenenza alla comunità. Come sottolineato all’interno della pubblicazione, “ne vengono conservata la forma e l’aspetto oggettuale, ma non più il suo significato culturale, simbolicamente reale e concreto”. Oggi il mascheramento è parte di un rito partecipativo che riguarda la comunità, una messa in scena in cui anche il suono, e gli elementi ritmici e caotici che ne determinano il soundscape, sono parte integrante della sua lettura.