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Realtà ed invenzione, vicende ed eventi descritti con emozione, fascino e vivacità, frutto di una profonda ricerca di fonti per riportare alla ribalta dell’opinione pubblica nazionale e, in particolare, della città di Bitonto, uno dei massimi rappresentanti della Scuola Musicale Napoletana del ’700, il bitontino Tommaso Traetta, sono le peculiarità salienti del volume “Il destino nelle note” di Luigi Tullio, edito da Progedit.
Un libro che si inserisce, a pieno titolo, nell’alveo del romanzo storico italiano, per l’equilibrio con cui l’autore coniuga la vita privata dei protagonisti con la realtà politico-culturale, le abitudini, gli usi e i costumi dell’epoca e per l’abilità che Luigi Tullio mette in campo nel tessere il reale con il verosimile, il vero con l’inventato. Accorgimenti e bravura letteraria che conquistano il lettore sin da subito e lo portano a leggerlo tutto d’un fiato, senza soluzione di continuità. Anche perché la prosa non è mai prolissa, né tantomeno noiosa. “Un libro”, afferma Marino Pagano nella sua prefazione, “che ci porta all’uomo Tommaso Traetta, ai suoi occhi, al suo corpo, alla sua vita; alle sue emozioni, figlio di un ruolo storico e culturale, eludendo la tentazione del ritratto a tutti i costi iperintrospettivo, ridondante e fuorviante, al pari del rischio di una lettura anaffettiva del passato”. Chi è Luigi Tullio? Un quarantenne, è nato il 13 aprile 1981, che, dopo aver conseguito la maturità classica presso il liceo classico Carmine Sylos di Bitonto, si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari per poi approdare, per motivi di lavoro, a Cassino, dove ora vive.