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Di seguito un estratto.
Quali libri vi hanno fatto compagnia nei mesi scorsi durante la quarantena? I libri sono stati durante il lockdown la nostra medicina per l’anima, per curare i nostri malanni da vita sospesa, il nostro senso di claustrofobia, la preoccupazione per il futuro e la nostalgia per gli affetti e la lontananza dai nostri cari.
I titoli della Progedit che abbiamo scelto
Noi abbiamo scelto tre titoli tra le proposte della casa editrice barese Progedit che a nostro avviso rappresentano al meglio ciò che abbiamo vissuto finora e che ci hanno aiutato a far passare senza noia questo tempo immobile della quarantena.
Il terzo dei libri che abbiamo voluto leggere è “Poema familiare. Il disordine naturale delle cose” di Ruggiero Stefanelli.
Mai come in questo ultimo periodo la famiglia è stata croce e delizia, un microcosmo in cui “si incrociano strade dritte e tortuose” come sottolinea l’autore.
In ogni famiglia si sono vissute l’ansia e la preoccupazione. In qualche altra dolore e lutto. E leggere questo testo può insegnare a gestire il congedo, perché “in una famiglia le anime convivono e, anche quando si separano, in realtà non si dimenticano”.
E tutti, prima o poi, ci siamo fatti, ci facciamo e ci faremo le stesse domande esistenziali di Stefanelli che invita a considerare questa sua raccolta di poesie un lenitivo passatempo se non toccasana, sottolineando che quando diciamo “addio” è davvero per sempre e più a niente si rinvia.
Perché sono le situazioni estreme come queste che ristabiliscono l’importanza dell’emotività, quella che in genere tendiamo a reprimere e che adesso ci sta sorreggendo. Anche attraverso la lettura.