Riflessioni su “La visione dell’Europa e del suo futuro” di Aurelio Valente
Il libro1 si presenta nella forma di raccolta di interventi pubblici dei Presidenti della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella che ruotano attorno al tema dell’Europa, con la funzione di fornire al lettore una visione ampia e dettagliata di quanto è già stato realizzato ma soprattutto sul suo futuro. I tre europresidenti italiani hanno permesso all’Italia di continuare a rivestire un ruolo di primo piano a Bruxelles e condividono giudizi simili su molteplici aspetti del progetto europeo, pur percependo le loro sfumature dovute a esperienze e percorsi di crescita differenti. Le parole più comuni e quasi sovrapponibili più volte riprese dai Presidenti riguardano la consapevolezza che “nessun paese dell’Unione, da solo, è in grado di affrontare le sfide odierne di carattere mondiale e di essere protagonista nella comunità internazionale.” La necessità di una voce unica che parli per conto di tutti gli Stati dell’Unione risulta evidente per problemi per loro natura di carattere sovranazionale che richiedono una comune politica e regole condivise per poter essere contrastati. Gli esempi più spesso riportati riguardano la necessità di una comune legislazione riguardo i flussi migratori, un piano regolamentatore per la salvaguardia ambientale e climatica, un comune progetto per la produzione energetica di tipo rinnovabile. Il più grande risultato dell’Unione resta la capacità di aver garantito il ”più lungo periodo di pace” all’interno del continente europeo laddove si sono combattute le più aspre guerre. Ciò è stato possibile grazie ad una maturazione degli Stati nazionali e non già da una unità imposta ma dalla forma più giusta e democratica, per la quale andava percorsa la via di una convivenza basata su regole condivise. Un altro traguardo molto importante esaminato attentamente è la moneta unica, l’Euro, momento storico della politica economica che rappresenta considerevoli vantaggi; ha eliminato i rischi di fluttuazione, diminuito i tassi d’interesse e stabilizzato l’economia del continente, nonché mercati finanziari più integrati. Non mancano le riflessioni sulle criticità dell’Unione come la proposta di un Trattato Costituzionale Europeo che dopo i referendum negativi di Francia e Olanda ha avuto una battuta d’arresto. Un altro problema è rappresentato dalla resistenza alla integrazione di alcuni Paesi che non vorrebbero delegare all’Europa competenze nazionali per salvaguardare i propri interessi. La perdita di fiducia nelle istituzioni europee e la necessità di un risveglio politico sono quindi prioritari. L’Europa in questi anni ha vissuto le più gravi difficoltà dalla sua nascita: la crisi economica, la disoccupazione crescente e l’aumento del debito di alcuni Paesi, i flussi migratori. L’Europa è spesso percepita come un conglomerato formatosi per interessi economici per cui è necessario tornare a parlare di progetto politico fondato su una comune identità e cultura. Questo libro ci ricorda come l’avvicendarsi di personalità di questo spessore con connotazione europeista, come i nostri tre Presidenti della Repubblica dell’era dell’euro Ciampi, Napolitano e Mattarella, ha giocato un ruolo importante nel processo di rafforzamento dell’Unione e nel determinare nell’Italia un protagonista di primo piano nella vita del continente. La lettura illustra quanto sia importante recuperare il progetto di costruzione europea con strumenti nuovi grazie al filo conduttore che lega le diverse voci degli spunti di riflessioni offerti nel libro.
1° luglio 2019
Matteo Guido e Giorgia Sportelli
studenti dell’Università degli Studi di Bari
1 Presentato il 10 giugno 2019 al “I Cenacoli dei libri” organizzato dall’Università degli Studi di Bari, secondo la formula oramai collaudata in cui sono gli studenti a dialogare con gli scrittori ospiti della manifestazione.