Su “Repubblica.it”, Silvana Mazzocchi intervista L. Rinella, autore di Il piccolo cittadino.
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“Il piccolo cittadino”, quando un nonno “speciale” insegna la legalità
Leonardo Rinella, ex magistrato e divulgatore, propone nel suo libro le chiacchierate con il nipote di nove anni sulle regole, su come e perché vanno seguite, nel rispetto degli altri
Un nonno prende per mano il nipotino al quale ha raccontato fiabe e insegnato giochi e, ora che con le scuole elementari il bambino è diventato più curioso del mondo, comincia a parlare con lui: domande e risposte su viaggi, natura, animali, ma anche legalità e diritto. Il nonno è stato un giudice e, da magistrato e da divulgatore, ha scritto saggi e testi giuridici. E sa che, poiché ogni attività dell’essere umano è disciplinata dalle regole, è giusto che ogni bambino apprenda presto che cosa può e che cosa non deve fare. In casa, a scuola e nella vita.
Il nonno “speciale ” è Leonardo Rinella e il suo allievo e interlocutore è suo nipote Leonardo junior, nove anni. E, in breve tempo, le chiacchierate diventano un libro Il piccolo cittadino (Progedit) realizzato “non solo per conservare momenti di confidenza e tenerezza” trascorsi con l’amato Leonardo, ma anche per condividere con altri bambini l’affettuoso sapere che ha dedicato al nipotino. Un testo scorrevole e semplice, arricchito dai disegni piacevoli e fantasiosi di Michele Barone.
Si parte dalla legalità, dalla spiegazione di che cosa è e che cosa significhi questo concetto basilare per ogni cittadino, grande o piccolo che sia. E da quali sono i diritti che ciascuno deve pretendere e i doveri che ciascuno deve rispettare. “Che cosa succede nonno”, chiede il bambino “se qualcuno non rispetta le regole?”. Ed ecco allora che si parla di leggi e di sanzioni per chi le viola, di reati e delle pene. Per passare poi alla Costituzione, al Parlamento, a che cosa è la Presidenza della Repubblica, ma anche al Parlamento, ai Comuni e a molto altro. Tutto spiegato con parole semplici, come in un gioco a misura di bambino. Anche se, ricorda Rinella, le parole incidono poco mentre, soprattutto, valgono gli esempi degli adulti, “quei comportamenti che rispettano le regole, di volta in volta dettate in famiglia, a scuola o in pubblico, servono affinché egli possa, a sua volta, esercitare liberamente le proprie libertà”.
Il piccolo cittadino è un libro utile e chiaro, che aiuta genitori ed educatori a trasmettere con concetti semplici, che cosa è il diritto, che cosa le istituzioni e, dunque, la vita civile. E scusate se è poco.
Insegnare le regole al “piccolo cittadino”. A che età si può cominciare?
“È difficile indicare in assoluto un’età per cominciare a insegnare a un bambino che cosa è la legalità. Dipende dalla maturità del fanciullo e dalla sua sensibilità. Credo però che, a un bambino che frequenti la quarta elementare e che, conseguentemente, abbia compiuto i nove anni, si può iniziare a parlare del tema”.
Come spiegare la legalità a un bambino?
“Occorre in primo luogo interessare il bambino con esempi concreti della vita di ogni giorno, nella famiglia, nella scuola, fra i compagni. Poi occorre usare un linguaggio semplice che il bambino non solo comprenda, ma che diventi oggetto del suo interesse perché riguarda i comportamenti che egli ripete nella quotidianità. Bisogna fargli capire che deve rispettare sempre, in qualunque momento della sua giornata e qualunque attività stia svolgendo, tutti quelli che gli sono vicino e che, in qualunque modo, lo riguardano. Se, a sua volta, vuole che la sua vita non venga turbata dai comportamenti illegali di chi gli sta accanto”.
Nel suo libro lei parla da “nonno”. Quali consigli può dare ai genitori e agli educatori?
“Non sono certo io che posso insegnare qualcosa agli altri: non ne ho il titolo né le capacità. Chi leggerà il libro potrà rilevare che mi sono preoccupato soprattutto di ricordare al nipotino quali conseguenze possono avere comportamenti illegali e come sia indispensabile il rispetto degli altrui diritti. Bisogna spiegare al bambino che in ogni momento della sua vita egli non è solo e quindi deve costantemente ricordare che quei comportamenti che rispettano le regole, di volta in volta dettate in famiglia, a scuola o in pubblico, servono affinché egli possa, a sua volta, esercitare liberamente le proprie libertà. Per i genitori e gli educatori è comunque molto importante offrire al bambino l’esempio; diversamente, le parole restano prive di reale significato educativo”.
Leonardo Rinella
Il piccolo cittadino
Tavole di Michele Barone
Progedit
Pagg.70, euro 12.