Recensione di Gianfranco Rocchetto a “L’arte dell’imprudenza” sul blog “Qual adagietto”

Recensione di Gianfranco Rocchetto a “L’arte dell’imprudenza” sul blog “Qual adagietto”

Fonte: qualadagietto.wordpress.com

UN SISTEMA SCRITTURALE FACILE

Caro Botta,

per scrivere di imprudenza il modo migliore è usare il sistema scritturale messo a punto da Blaise Centrars ed usato da lui per scrivere la sua famosa Antologia negra. Lasci invece perdere dialoghi e lettere, le forme letterarie da lei utilizzate in L’arte dell’imprudenza. Quello di Centrars è un sistema scritturale facile e ben descritto da Enrique Vila-Matas, nella sua Storia abbreviata della letteratura portatile (Feltrinelli). Centrars “per abitudine non stava mai ad ascoltare le storie che gli raccontavano, ma afferrava al volo soltanto due o parole per costruirvi sopra, mentalmente, un po’ alla rinfusa, invenzioni libere, racconti alquanto diversi da quelli che in quel momento gli stavano narrando”. Si comporti allo stesso modo. Solo così lei potrà scrivere qualcosa di serio sull’arte dell’imprudenza. Faccia delle prove e si ricordi che l’Antologia Negra è stato un vero libro di successo a Parigi per molti anni. Ascolti il mio consiglio e non se ne stia sempre chiuso nel suo giardino. Vada in discoteca o tra la gente

Con viva cordalità. Gianfranco Rocchetto

Perugia, 19 agosto 2015

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