“Bullo Macigno” su TuriWeb.it

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L’articolo completo, con un ricco apparato fotografico, è visionabile a questo indirizzo.

Dai racconti d’infanzia, il “Bullo” si fa libro
Scritto da Cinzia Debiase
Lunedì 23 Marzo 2015 

Ha conquistato i bambini, con le sue rime, i disegni accattivanti e i colori vivaci. Stiamo parlando di “Bullo Macigno”, presentato nella mattinata di venerdì 13 marzo, ai bambini delle classi quarte e quinte della scuola Primaria, in un appuntamento organizzato da Stefano De Carolis. La sala teatro dell’Istituto Comprensivo “Resta – De Donato Giannini” ed il suo dirigente scolastico, prof. Ferdinando Brienza, hanno ospitato la giornalista e scrittrice Maria Luisa Sgobba, reduce dal suo recente lavoro letterario. “Bullo Macigno”, edito da Progedit, con le illustrazioni di Chiara Gobbo, è un libro di filastrocche, quelle di una mamma per suo figlio Francesco che, oggi a distanza di anni, ha impresso sulla carta “per paura di dimenticare”.
Ma chi é “Bullo Macigno”? É un bambino “come tanti, ma con un carattere da prepotente”. Un bullo per volere degli altri ragazzi, che gli danno questo nome, costringendolo a restare in una sorta di gabbia fatta di parole. É isolato, “Bullo”, reso un “altro” proprio dai suoi coetanei, che usano le parole nel modo sbagliato, fino a quando è lo stesso bambino a chiedere alla mamma Cisterna, il segreto per rapportarsi ai suoi amici. A divertire gli studenti, le letture, in chiave teatrale, dell’attrice Antonella Radicci, che ha accompagnato la giornalista nella conoscenza di “Bullo Macigno”.
Letto, commentato, interrogato, recitato o cantato, il lavoro di Maria Luisa Sgobba ha raccolto la curiosità degli studenti turesi che, accompagnati dalle loro insegnati, hanno esplorato il loro mondo; quello degli adolescenti; quello in cui le parole creano rappresentazioni e i preconcetti formano le nuove menti. “Ma se guardiamo con gli occhi dei bambini, possiamo capire molto di più di quello che pensiamo di capire” – è stato più volte ripetuto, sostenuto dalle parole di “rispetto” e di “fiducia” che molto spesso noi genitori ed insegnanti – ha aggiunto Giusy Caldararo, Assessora alla Pubblica Istruzione del comune di Turi, e docente – non diamo o non infondiamo abbastanza nei nostri ragazzi”.
E come il “pozzo delle fiabe” da cui deriva il nome di Cisterna, è un pozzo senza fondo la curiosità dei ragazzi turesi che sorprendono e conquistano la giornalista e scrittrice per l’accoglienza ricevuta. Una sorpresa poi cresciuta, con i lavori dei studenti delle quinte classi, che hanno anticipato la presentazione con la canzone “Il bullo citrullo”, tratta dallo Zecchino d’oro 2007, ed una breve scena che ha visto protagonista il bullo e la sua vittima. Al termine della mattinata, una promessa: non spezzare il filo che nella giornata si è stretto e proseguire con altri progetti che accompagnino i bambini, ed anche gli adulti, nella lettura e nella conoscenza.

Per chi fosse interessato, può trovare il libro presso le cartolibrerie di Turi.

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