Macolè recensito su Apuliamagazine

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Una bella recensione di Rosalia Chiarappa a Macolè. Licenza di vivere

“Macolé. Licenza di vivere” di Laura Zavatta

“Macolé. Licenza di vivere”, ma non di amare. Potrebbe essere questa la conclusione dopo aver letto il libro della docente foggiana Laura Zavatta, edito da Progedit. Ma sarebbe riduttivo perché “comprendere l’essenza dell’amore è impossibile come comprendere l’essenza di Dio”, si potrebbe dichiarare chiosando Kierkegaard.

E l’essenza più pura è quella dell’amore filiale che in questo libro è l’unico che vince su tutto. L’amore che Santina prova nei confronti di sua figlia Macolé. E l’amore che Macolé riserva a suo figlio Benedetto. Le altre forme di questo sentimento sembrano appartenere a un banchetto meraviglioso di luci e colori a cui però non tutti sono invitati. Non lo è la giovane bibliotecaria Immacolata, chiamata Macolé nel dialetto del suo paese, Orsara nella provincia di Foggia, che dell’amore conosce il lato più violento, quello del possesso, che la sua delicata bellezza poco “meridionale” non attenua, se mai fa esplodere negli altri senza controllo.

E fuori controllo sono le vicende che conducono Macolé in Africa, la mettono in pericolo di vita, le fanno incontrare loschi figuri e le procurano immensi guai con la giustizia. Ma, soprattutto, fanno riemergere un passato doloroso che la ragazza aveva tentato di dimenticare per sempre, abbandonando il suo paese natale e trasferendosi con suo figlio a Lucera. Così, accanto ai protagonisti, emergono anche i luoghi della storia raccontata da Laura Zavatta nel suo primo romanzo, genere con il quale si è cimentata dopo aver scritto e pubblicato diversi saggi e monografie di stampo scientifico.

Procedendo nella lettura, si passa bruscamente dai Monti Dauni e da luminose cittadine pugliesi come Lucera, al deserto famoso e famigerato di una terra aspra come la Somalia, dove lande desolate e brulle possono improvvisamente riempirsi di verde e colori. E dove un pugno di sabbia può salvare una vita…
Alla fine di questo travagliato percorso, denso di colpi di scena e di strani personaggi che si muovono tra la Puglia, Israele e la Somalia, Macolé otterrà la sua “licenza di vivere”. Mentre la porta del cuore rimarrà socchiusa.

Rosalia Chiarappa, Martedì, 02 Dicembre 2014 

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Data: martedì 2 Dicembre 2014
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