Margherita ha venticinque anni ma gliene danno al massimo diciotto. Ha urgenza di raccontarsi e raccontare anche per mettere ordine nei suoi pensieri. Fino a diciannove anni tutto è filato liscio: vita spensierata e pelle di velluto, giornate piene e pelle di pesca. Poi sono arrivati i primi amori, seguiti dalle prime delusioni, accompagnate da scorpacciate di cioccolata per far passare la malinconia. E insieme alle cotte e alla cioccolata compaiono i brufoli. Non uno o due: un esercito! Di colpo Margherita diventa Brufolo Bill. Il suo nemico numero uno diventa l’acne: una vera e propria guerra senza esclusione di colpi. E come se non bastasse, appare Giorgio, lento come un bradipo nel dichiararsi ma perseverante e persistente nell’esserci. Almeno fino a che non si palesa all’orizzonte una rivale che fa esplodere la situazione…
L’università, il primo colloquio di lavoro, l’indipendenza, la perdita del padre: tutto quello che Margherita vive lascia traccia sul suo corpo, sul suo viso. In questo terremoto fisico ed emotivo, restano però alcuni punti fermi: l’amicizia, la famiglia, l’amore. Divertente e coinvolgente percorso ad ostacoli che “segue la logica delle libere associazioni”, nel quale è difficile non appassionarsi alle digressioni continue che confermano un “cronico disordine cronologico” dichiarato e che rivelano il pensiero di un’adolescente alle prese con il difficile mestiere di crescere, con il corpo che cambia nonostante la volontà. L’acne diventa pretesto per riflettere sulla vita frenetica, mordi e fuggi che non lascia spazio ai sogni e alle relazioni. E le armi di Margherita sono la testa e il cuore, l’ironia e la passione. Scritto con un linguaggio fresco e accattivante, accompagnato e arricchito da disegni dai tratti leggeri che rendono immagine la parola con divertente (e divertita) maestria, questo diario dolce e amaro scivola in un soffio, e resta anche oltre l’ultima pagina.