Elena era molto bella: elegante, sempre attenta alla cura di sé, mani lunghe e ben curate, vestiti di grande gusto. Colta: a diciotto anni parlava il francese, il tedesco e l’inglese. Dopo poco scopre la filosofia e la politica. Soprattutto Elena ama, profondamente, la Scrittura: racconti e novelle per i giornali, poesie leggere e delicate quando parlano d’amore, testi appassionati quando parla di politica e impegno civile. Elena, con i suoi grandi occhi scuri, i capelli neri che contrastano la carnagione chiara e delicata, quando si innamora ama davvero, con il cuore e con la mente. Come solo le donne intelligenti sanno fare: donando tutta se stessa. Sceglie, ama e sposa un uomo molto più grande di lei, con una fermezza inusuale per le ragazze dei suoi tempi. Elena ama i suoi 6 figli di un amore totale e devoto, insegna alle sue splendide 5 ragazze la grazia e l’amore per la bellezza nelle cose e nella natura. Elena ha visto l’orrore della guerra: coraggiosa e determinata, resistette alla violenza di un soldato tedesco rimanendo ferita da un colpo di baionetta . Ha vissuto tra gli agi di servitù , vacanze , viaggi. Palazzi e ville sono state le sue case, vivendo tuttavia , anche la povertà di chi, dopo la guerra, ha dovuto rimboccarsi le maniche e fare da sé trovandosi all’improvviso in un’altra vita. Elena, è vissuta quasi 100 anni ma non ha mai perso l’amore per la Scrittura, che per lei era anima e carne. E attraverso la Scrittura ha trasmesso questa grande capacità di amore per la Bellezza in tutte le sue declinazioni, la passione per la Politica tradotta in forte impegno civile e sociale , alla sua via,via sempre più numerosa famiglia. Una famiglia del Sud, la cui storia è un po’ anche la Storia di tutti noi: una famiglia dove –ovviamente- gli uomini ci sono: ma dove le donne (“le altre”) determinano i percorsi delle vite che si intrecciano. Elena e le altre della sua famiglia. Figlie, nipoti e pronipoti che vivono e percorrono ciascuna la propria strada e la propria vita ma che, comunque, ad un certo punto “tornano” da Elena. Lei, imbiancata e bella pure con le rughe di una vita pienamente vissuta, arguta e ironica, colta e saggia, ascolta, osserva e sorride. Elena che ama questa tribù femminile. Elena che , fino all’ultimo affida parole e pensieri alla Scrittura.
Mi piace molto, a festa delle donne appena trascorsa, ricordare una donna come Elena Adamo Vendemiale. Non solo perché sua nipote Antonella Daloiso, cara amica e collega le ha dedicato un libro (“Elena e le altre”, Progedit editore): piuttosto perché leggendo di Elena scopri tanto di un passato che ci ha sfiorato e che ci riguarda. Dunque, buon 8 marzo a te Elena, ovunque tu sia : attraverso la tua Scrittura , il tuo quasi secolo di vita percorso con amore e impegno, posso avere il privilegio di leggerti e conoscerti. E di sentirmi anch’io, in qualche modo, tra “le altre”che non ti dimenticheranno.