Gli adulti, che disastro

Gli adulti, che disastro

L’avvertenza è rivolta a tutti i “grandi”: i ragazzini la sanno lunga. Quindi meglio non prenderli troppo in giro, spiegando la vita in modo naif, colorandola spesso da aneddoti superati da un pezzo (leggere Cicogne, rose e cavolfiori) , tanto loro i piccoli ometti e donne in erba – la vita in tutte le sfaccettature- l’hanno compresa molto bene e meglio di quanto possiamo pensare. I grandi non capiscono mai niente, di Anna Baccelliere (editore Progedit) illustrato da Chiara Gobbo, è una raccolta di racconti, divisa in sezioni, ironica al punto giusto e quanto mai vera. C’è poco da scherzare, argomenti seri, come la guerra, la morte, concetti come l’anima (in Come Pinocchio raccogliamo proprio lo sfogo del ragazzino protagonista: “Io questi grandi non li capisco per niente! A volte non sono proprio capaci di dire “Non lo so, cerchiamo insieme la risposta”) o temi come l’integrazione sono visti “dal basso” con estrema lucidità e schiettezza. I bambini non si perdono in inutili giri di parole, vanno dritti al problema, cercano la soluzione, la più lineare e soprattutto quella più pratica. E ci riescono in modo eccellente. Spesso sanno amministrare anche i loro risparmi. Giocando astutamente con la caduta di un dente. A loro poco interessa se l’amichetto di giochi è un disabile, è un amico e basta. E il bene per una mamma è visto davvero con altri occhi, esplosivo, colorato come i fuochi d’artificio. Piuttosto i bambini si aspettano coerenza dagli adulti, che spesso fissano regole o danno input su come comportarsi e magari sono i primi a disattenderle. In fondo poche le loro richieste: desiderano che si passi più tempo con loro e si comprenda una volta per tutte che non sono dei burattini. Hanno le proprie idee da far rispettare. Più facile di così!

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