Affaritaliani ha incontrato Rosanna Iorizzo in attesa della presentazione, presso la libreria Il Ghigno di Molfetta, del suo ultimo romanzo “Marta sa tutto” (Progedit): un intreccio quanto mai attuale di vite e sentimenti.
1) “Marta sa tutto” (Progedit) è il suo terzo libro, dopo "Livio mi ha detto che dobbiamo vederci" (Guida, 2003) e "Apri gli occhi. Una donna altra da me" (Manni, 2009). Probabilmente però, non tutti i nostri lettori sono a conoscenza dei suoi studi da ingegnere meccanico. Quando è nata la sua passione per la lettura e quando quella per la scrittura? Gli studi scientifici hanno dato un valore aggiunto alla sua poetica?
Rosanna Iorizzo: “Non ricordo quando è nata la passione per la lettura. Mi sembra di averla avuta da sempre. Adoro leggere, adoro avere un libro tra le mani, devo sempre sapere che ho un libro in borsa, anche se poi non lo leggo.
La scrittura invece è una scoperta più recente. Risale agli esordi della mia vita lavorativa. Il lavoro è stato determinante in questo: dopo giornate intere trascorse a misurarmi nel contesto lavorativo, immersa in una realtà aziendale che prima non conoscevo, ho sentito l’urgenza di crearmi una valvola di sfogo e ho cominciato a scrivere. E alla rilettura delle mie storie ho cominciato a pensare che potevano anche essere proposte a qualche lettore… ecco, forse in quest’ottica, gli studi scientifici (meglio: il lavoro che ne è conseguito) mi hanno portato alla scrittura”.
2) Le storie di due donne al centro del suo ultimo libro, declinate anche attraverso il sentimento dell’amicizia. Come sono nate Marta ed Emma nella sua fantasia e come si riesce, pensiamo ai giovani scrittori che si approcciano al suo stesso mestiere, a descrivere un mare magnum come quello dell’amicizia senza cadere nella trappola della retorica?
Rosanna Iorizzo: “Non so se sono davvero in grado di poter dare consigli ai giovani scrittori. Sono comunque convinta che per non essere retorici bisogna essere onesti con se stessi innanzitutto. Intendo dire che non ci si deve sentire come gli unici depositari della verità, ergersi in cattedra e indicare la retta via. Non si deve insegnare niente a nessuno. Tutti sbagliano, l’errore è umano, non lo si può negare. Ecco, se con questa consapevolezza raccontiamo storie “plausibilmente vere” di personaggi che continuano a rimanere “reali”, la retorica è scongiurata”.
3) Il mondo dell’editoria sta subendo una fortissima crisi, basti pensare che si è registrato un -10,8% di libri venduti secondo l’ultima indagine NielsenBookScan, pari a 21,1 milioni di copie (nel 2011 erano 23,7). Perché, secondo lei, stiamo registrando annualmente trend così negativi? Da scrittrice ed amante della lettura quali strategie proporrebbe o cosa chiederebbe alla Regione Puglia e al Governo?
Rosanna Iorizzo: “Questa è una domanda che fa molto male. I dati riportati incutono terrore… ma sappiamo tutti che la realtà è proprio questa, anche senza conoscere i numeri esatti del fenomeno. La caduta libera del mondo dell’editoria è legata essenzialmente a chi ha spento o sta spegnendo i riflettori su questa realtà.
Conosciamo tutti il “peso” di un prodotto opportunamente pubblicizzato. Bombardata dalla pubblicità, la gente perlomeno si incuriosisce e qualcuno alla fine acquista anche roba che poi non userà mai. Di contro, come si può pensare di proporre un prodotto come un libro se oggi le librerie chiudono, se in tv non se ne parla, se sui giornali non si legge nulla (a parte la pubblicità di chi può permettersi di pagarla)? La diffusione del libro, oggi, è legata solo all’impegno di chi ancora coltiva questa passione. Ma sono rimasti in pochi, troppo pochi per potercela fare…”
4) Può già rivelarci una curiosità a proposito del suo prossimo libro?
Rosanna Iorizzo: “Inevitabilmente sarà ancora un racconto di sentimenti. E di donne. Ma questa volta cercherò di nobilitare un po’ di più la figura maschile, altrimenti i miei amici uomini mi toglieranno definitivamente il saluto”.