L’INTERVISTA. LA TRAGEDIA DEI BAMBINI SCOMPARSI RINELLA: “TEMO PER LA LORO VITA”
A Gravina c’è una criminalità crudele, terribile, efferata: è capace di compiere azioni così cattive, ma nel caso dei due fratellini, Salvatore e Francesco, secondo implicate organizzazioni mafiose». Leonardo Rinella (foto), ex magistrato di Bari, oggi presenta alle 17 e 30, nella sala consiliare della Provincia di Bari il suo ultimo romanzo, Un nodo da sciogliere (Progedit, 12 euro), ispirato alla scomparsa di Pasquina, una bambina di cinque anni del quartiere Japigia di Bari: stava giocando con la sorellina in strada, nel 1984, quando se ne persero le tracce. Un episodio che ricorda la vicenda dei due fratellini, Francesco e Salvatore, scomparsi da più di una settimana a Gravina. «Mi fa spavento – commenta – quello che sta accadendo. Ho paura che quei bambini non tornino a casa». Cosa l’ha spinta a riscrivere la storia di Pasquina? «Quella vicenda mi è rimasta nel cuore soprattutto per l’età della bambina. Io avevo 37 anni ed ero giudice istruttore a Bari. Fu un vero e proprio giallo: all’inizio non riuscivamo a capire che fine avesse fatto la piccola. E’ stato uno dei casi più difficili di cui mi sono occupato. E ho voluto rielaborarlo anche per farlo conoscere alle nuove generazioni». Le ore di angoscia, gli interrogatori, le indagini per trovare Pasquina ricordano ciò che Gravina sta vivendo in questi giorni. Come si concluderanno secondo lei le ricerche di Salvatore e Francesco? «Sono seriamente preoccupato per quello che sta accadendo a Gravina: con le esperienze da magistrato che porto sulle spalle so che quando non si trovano subito i bambini è un brutto segno. Sono ragazzini grandi, sarebbero già tornati da soli». Lei ha seguito numerosi processi e casi proprio nel territorio gravinese che conosce bene. Cosa è successo secondo lei a questi bambini? «Secondo me non sono implicate organizzazioni criminali, emi sembra inverosimile l’ipotesi della faida famigliare. A Gravina ho seguito molti processi sulla mafia locale. La famiglia dei fratellini non mi sembra ricca: se qualcuno li ha veramente rapiti lo ha fatto per vendetta. Comunque Gravina è capace di azioni cattive: ricordo una donna che venne decapitata e la testa fu mandata al capo del clan rivale».
Samantha Dell’Edera